Nella comunità missionaria SMA-NSA di Feriole (PD), questo è un tempo di festa e presentazione del programma delle attività dell’anno. La festa, aperta a tutti e organizzata insieme ai volontari della casa, offre incontri missionari e presentazioni a tema, intervallati da ottimo cibo e bevande, mercatini e pesca di beneficenza. 

Il primo week-end, 6-8 settembre è stato intenso e molto partecipato. Abbiamo assistito alla presentazione del tema annuale, legato al Giubileo, Pellegrini di speranza, e alle attività di animazione missionaria previste per il 2024-25.

La domenica, in particolare, p. Luigino Frattin, missionario in Angola, ha celebrato la messa dedicata al saluto di sr Giuliana Bolzan che da Feriole è inviata in missione a Genova.

È arrivato il momento di salutare suor Giuliana. Ha vissuto per circa 10 anni nella comunità SMA-NSA di Feriole. Desideriamo ringraziarla per il tempo che ha vissuto tra noi per il dono che lei è stata per ciascuno di noi, per il suo servizio e la sua presenza gioiosa. Grazie suor Giuliana per la tua testimonianza di vita e di vocazione vissute in pienezza e con entusiasmo! Grazie del tuo prezioso apporto che ci ha sempre aiutato a guardare con gioia al nostro servizio missionario! Ti auguriamo di  vivere come pellegrina di speranza là dove il Signore ti ha chiamato ora. Buona missione e buon inserimento nella comunità di Genova. Dio ti benedica e buona continuazione” le hanno augurato durante una celebrazione commovente.


Ecco il saluto che suor Giuliana ha rivolto alla comunità e a tutti i presenti:

Carissimi tutti, sono molto contenta di essere qui in questi giorni di festa. Grazie alla comunità per avermi invitata. Un bel passo della lettera ai Tessalonicesi dice: State sempre lieti, in ogni cosa rendete grazie. È questo il sentimento che mi abita, la gratitudine. Sono passati 10 anni da quando sono atterrata a Feriole dalla missione in Costa d’Avorio, era proprio settembre del 2014. Tutti erano in ferventi preparativi per la festa, proprio come in questi giorni. È bello essere qui proprio in questo momento. Fin da subito, dai primi giorni, mi hanno colpito tante cose. Ne condivido tre, che ho continuato a vivere negli anni seguenti e che porto nel con me:

  • la bellezza e la sfida di vivere insieme, suore e padri in una stessa comunità. Non è scontato per noi, questa è un’inserzione particolare dove siamo insieme. Porto con me la bellezza e la bontà condivise, il perdono reciproco che tante volte ci siamo scambiati. Perché siamo tutti umani, tutti fragili. Non è sempre facile, ma è la più grande testimonianza che si può dare di questi tempi, si può vivere insieme anche se diversi. Ho imparato qui che sì, si può.
  • l’importanza dell’animazione missionaria: della testimonianza di vita, del far conoscere il Signore in modi diversi, della creatività dell’accoglienza, come abbiamo fatto e come continuate a fare. Stare con le persone, coltivare relazioni, e soprattutto saper accogliere e offrire un luogo di fraternità. L’ho imparato da voi e non ha prezzo, soprattutto oggigiorno.
  • la gioia far parte di una famiglia allargata con tutti voi laici. Cosa sarebbe Feriole senza il vostro affetto, il sostegno di tutti voi amici della casa, appassionati della missione? Senza il sentirsi famiglia qui? Grazie per avermi accolto e fatto sentire da subito una di voi! Grazie di averlo fatto anche con mia mamma che si è sempre sentita parte di questa famiglia.

Ora  torno a Genova. Per stare più vicino alla mamma e per condividere la missione con la comunità. Una missione prettamente sociale, nel cuore dei vicoli genovesi, tra i poveri, i migranti e le donne sfruttate. Lì abbiamo letteralmente il mondo in casa! Una missione diversa, ma come diceva il mio parroco: il Signore mette un tesoro nel campo per ciascuno di noi là dove ci invia, sta a noi scoprirlo pian piano.

Grazie per il tesoro che ho trovato qui, ora mi lancio verso un atro tesoro…

Vi invito a venirci a trovare a Genova, ci sono anche i padri così pagando uno prendete due! Vorrei anche chiedere scusa se e quando vi ho offeso in qualche modo. E allora grazie al Signore per la sua fedeltà, le sue sorprese e gli incontri che mi ha donato. Grazie alle suore: sr Maria, sr Mary, Sr Catherine. Grazie ai padri. p. Dario, p. Giuseppe, p. Nello, p. Renzo, p. Gino, p. Francois. E grazie a tutte le persone che ho avuto la gioia di conoscere e con cui abbiamo fatto un pezzettino di strada in questi anni: sacerdoti, suore, missionari, insegnanti nelle scuole, giovani e bambini dei gruppi.

I responsabili del Centro missionario, con le fantastiche donne che ci lavorano, l’Ufficio vocazioni… E qui, i meravigliosi volontari che come un miracolo ogni anno creano dal nulla questa festa e molto altro: le infaticabile donne del mercatini, dei dolci, dei bigoli, chi è in cucina e chi serve. E poi chi è alla cassa e chi fa un lavoro più nascosto ma preziosissimo. E un pensiero finale ai ragazzi della corale Kairos con cui abbiamo condiviso animazioni, matrimoni qualche battesimo e tanto altro. Vorrei augurare a loro ea tutti voi una vita piena, bella e ricca di benedizione nel Signore.     

Vi lascio con una frase di Marcel Proust: Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici, sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima. 

Prendiamoci sempre cura del nostro giardino e di quello degli altri. Grazie a tutti per avermi fatto fiorire nel bel giardino di Feriole! E come si dice in Costa d’Avorio: che Dio ve lo renda al centuplo!

Buon cammino e buona vita a tutti! Ci vediamo a Genova!”

Suor Giuliana Bolzan