Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura. Il tema proposto dal papa per la Giornata della Pace di quest’anno.
Ecco alcuni stralci dal messaggio di papa Francesco:
“Ancora oggi, il cammino della pace rimane purtroppo lontano dalla vita reale di tanti uomini e donne e, dunque, della famiglia umana, che è ormai del tutto interconnessa.
Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull’individualismo più che sulla condivisione solidale.
Come ai tempi degli antichi profeti, anche oggi il grido dei poveri e della terra non cessa di levarsi per implorare giustizia e pace.
Vorrei proporre tre vie per la costruzione di una pace duratura. Si tratta di tre elementi imprescindibili per “dare vita ad un patto sociale”, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente.
1) Il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi.
Mentre lo sviluppo tecnologico ed economico ha spesso diviso le generazioni, le crisi contemporanee rivelano l’urgenza della loro alleanza. Da un lato, i giovani hanno bisogno dell’esperienza esistenziale, sapienziale e spirituale degli anziani; dall’altro, gli anziani necessitano del sostegno, dell’affetto, della creatività e del dinamismo dei giovani.
2) L’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo.
È necessario forgiare un nuovo paradigma culturale, attraverso un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature. Investire sull’istruzione e sull’educazione delle giovani generazioni è la strada maestra che le conduce, attraverso una specifica preparazione, a occupare con profitto un giusto posto nel mondo del lavoro.
3) Il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana.
Il lavoro infatti è la base su cui costruire la giustizia e la solidarietà in ogni comunità. Per questo, non si deve cercare di sostituire sempre più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità danneggerebbe sé stessa. Il lavoro è una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale. Dobbiamo unire le idee e gli sforzi per creare le condizioni e inventare soluzioni, affinché ogni essere umano in età lavorativa abbia la possibilità, con il proprio lavoro, di contribuire alla vita della famiglia e della società.