Don Michele Farina, prete della diocesi di Savona, si prepara a partire in missione in Centrafrica, come missionario associato SMA. Si trova ora a Lione per lo studio del francese, lingua nazionale di quel Paese africano. Poi raggiungerà p. Davide Camorani a Monassao

A Roma, ancora seminarista feci degli studi in Pastorale Familiare. Ordinato sacerdote nella diocesi di Savona, chiesi al Vescovo se potevo, come regalo di ordinazione, visitare i missionari diocesani in Brasile.

Rientrato dopo un mese a Savona, c’era bisogno di un responsabile per il Centro Missionario Diocesano e il Vescovo mi disse “lo diventerai tu”:  è stata una scelta profetica. Quella scelta mi fece iniziare il cammino nel mondo delle missioni.

Ho poi avuto altre esperienze: nel 2009 ancora in Brasile e in Centrafrica, dal 2010 al 2018 a Cuba. Rientrato da Cuba pensavo la mia vita missionaria fosse conclusa: mi vennero affidate prima tre e poi altre due parrocchie. Da un anno e mezzo nel cuore mi è esploso il desiderio della missione.

Ho cominciato a svolgere il discernimento in me, proprio alla SMA, che conosco da tempo, perché vi si svolgono gli incontri dei Centri Missionari Liguri. Col discernimento mi sono chiesto: devo fare nuova esperienza missionaria o inserirmi in un istituto missionario? Questa domanda interiore si è concretizzata con la scelta del partire per una nuova esperienza missionaria, associato alla SMA.

Non voglio perdere le mie radici: la diocesi di Savona è importante per me. Partendo associato SMA resto incardinato nella diocesi. Inoltre la scelta del Centrafrica aiuta a mantenere un legame significativo con la mia diocesi: sono tanti i savonesi che sono stati e sono missionari in Centrafrica.

La missione è a Monassao, villaggio sperduto nella foresta  (400 km da Bangui capitale del Paese, 200 km da Berberati sede della Diocesi), nella punta più a sud del Centrafrica, tra Congo e Camerun. È zona di prima evangelizzazione, la Chiesa non è presente da molto.

Imparerò anche uno stile di missione nuovo. Ogni missione ed ogni missionario devono sapersi adattare alla realtà e alle persone che si incontrano. Forte dello spirito del fondatore della SMA e quello apostolico dei primi missionari, parto per condividere vita e fede con le persone che incontrerò, per riscoprire il volto di Dio che opera in tutti, anche in chi ancora non lo conosce. Questa certamente la cosa più bella, e farla assieme a Padre Davide e alle persone che incontrerò a Monassao mi riempie già di gioia.

La lingua, la cultura, la storia di un Paese vanno conosciute, imparate per poterle vivere. La preparazione alla partenza prevede studio: nel caso del Centrafrica quello del francese, lingua ufficiale, che avevo studiato alle medie e alle superiori, che ho dovuto ‘rispolverare’. Ripartiamo da zero: anche questo fa parte di ogni nuovo inizio, di ogni nuovo battesimo.

Don Michele Farina