L’8 dicembre 1856 era un giorno di festa a Lione in Francia. Sulla collina di Fourvière, nel santuario a lei dedicato, si celebrava la festa dell’Immacolata patrona della città. C’era molta folla, vi erano pellegrini provenienti anche dai paesi vicini. Vi erano Messe solenni con tanti sacerdoti e il cardinale arcivescovo.

Di mattino presto, un piccolo gruppo di fedeli entra nella cappella dedicata alla Madonna. È formato da un vescovo missionario, due preti, tre seminaristi e un laico.

Il vescovo, Mons. Melchior de Marion Brésillac, scrive che essi erano andati ai piedi della Santa Vergine per esprimerle il proposito di dedicarsi alla nuova opera chiamata Società delle Missioni Africane (SMA).

Il vescovo aveva celebrato la Messa delle ore 8 e poi, molto semplicemente, aveva compiuto con i suoi compagni questo atto di devozione col quale essi si mettevano sotto la protezione della Madonna.

Scrivendo a Roma, egli chiedeva di poter riconoscere come data di nascita di questo istituto missionario l’8 dicembre 1856.

Parecchi anni dopo, uno del gruppo, il padre Augustin Planque, ricordando questo avvenimento, dirà: “lo spettacolo era grandioso solo per la fede e la fiducia del nostro Fondatore”.

Quando lo diceva, già molte decine di missionari erano partiti dalla Francia per annunciare il Vangelo di Gesù alle popolazioni africane. Molti altri li seguiranno fino oggi, quando circa 800 missionari della SMA, di diverse nazionalità, continuano la stessa opera in 17 paesi di quel continente.

La fede e la fiducia in Maria, Madre degli apostoli, ha compiuto e compie grandi cose!

P. Bruno Semplicio