Gli Anyi Bona sono un’etnia del nord-est della Costa d’Avorio. P. Silvano Galli, alcuni anni fa, ha studiato a fondo la letteratura orale di questo popolo, in particolare i racconti, narrati in pubblico. Dall’analisi di questi testi p. Galli ha ricavato la profonda concezione teologico-politica elaborata dagli Anyi Bona. Nel testo che segue, e nei racconti che potete leggere negli allegati, p. Galli ce ne dà un assaggio.

L’uomo è esposto alla tentazione di considerarsi Dio in terra, un essere con tutti i poteri, cui tutti devono sottomttersi. Questo si verifica soprattutto nei potenti del mondo, cioè in tutti coloro che detengono il potere. I sovrani, dimenticando la loro funzione di rappresentanti dell’Essere Supremo, si arrogano prerogative a lui riservate esercitando l’autorità in modo tirannico, dispotico, arbitrario, distruttivo.

Si veda il testo orale, un racconto raccolto nell’etnia Anyi Bona del nord-est della Costa d’Avorio, che vi presento (vedi allegato): O il mio anello o la tua testa” in cui un sovrano vuole eliminare il suo portavoce perché asserisce che al disopra di lui c’è qualcuno più forte e potente di lui, qualcuno che si chiama Dio. Qualche volta questi sovrani arrivano perfino a mettere in pericolo la sopravvivenza del gruppo, come nelle storie Una fame da Pitone  e Un Bimbo con tre mamme.

L’Essere Supremo, che gli Anyi chiamano Nyamian, allora interviene rimettendoli al loro posto o eliminandoli. Di solito i suoi interventi sono legati ad un infante o ad un bambino. Il bambino non possiede una conoscenza acquisita non avendo ancora vissuto. Tutto quello che fa o dice gli è stato comunicato da Nyamian, tramite gli avi, dal cui mondo proviene.

Il racconto Un bimbo con tre mamme si ricollega ai miti di ricostruzione del mondo. Sulle rovine di un mondo distrutto in cui sono sopravvissute solo tre vecchie, un bimbo ricostruisce la società umana.

La nascita misteriosa del bambino, le prime domande, le ostinate richieste, sono tutti tratti comuni agli eroi culturali inviati diretti dell’Essere Supremo. Come nel testo Una fame da…Pitone, anche qui è Nyamian che invia il bambino ad eliminare l’agente distruttore e a ripopolare il mondo distrutto.

In questo modo la filosofia Anyi Bona sottolinea come l’Essere Supremo sia presente nel mondo degli uomini ed intervenga a risolvere situazioni umanamente impossibili. Quando l’uomo non ha più possibilità alcuna di intervento, quando le divinità tutelari hanno esaurito tutto il loro potere, quando soprattutto é in gioco la sopravvivenza del gruppo, l’Essere Supremo manifesta la sua presenza salvatrice.

Lo stesso tema è trattato in Sangue e pioggia sui feticci, di ispirazione nettamente cristiana.

Questi racconti “corretti” cristianamente sono sempre più numerosi. Gli anziani, un tempo seguaci della religione tradizionale, e ora cristiani, ricuperano le loro storie antiche per esprimere la nuova fede. Il messaggio sotteso é identico: la malvagità degli uomini non può nulla contro la potenza di Dio. Dio è più forte di tutta la folla degli spiriti e delle divinità minori della religione tradizionale e salva chi pone in lui la sua fiducia.

Alcuni racconti narrano in modo esplicito come Nyamian sia all’origine di ogni potere terrestre. In uno scettro regale c’é la raffigurazione di un seggio degli antenati con sopra una mano, il cui indice è puntato verso il cielo. È il riassunto dell’ideologia Anyi Bona a questo riguardo. È l’Essere Supremo Nyamian che ha inviato agli uomini gli attributi regali (seggio, manti, sandaletti, scettri, ecc…) e che ha indicato colui che deve esercitare la sovranità. Attraverso un linguaggio simbolico e antropomorfo, gli Anyi Bona sottolineano come il potere terreno non sia che una partecipazione di quello di Nyamian, il dio del cielo e della terra.

P. Silvano Galli

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Le storie citate si possono trovare nel sito di p. Silvano Galli, qui e qui
Leggi i racconti raccolti da p. Silvano Galli negli allegati Pdf: