Si stanno sempre più diffondendo i bookstore online africani. Numeri che, pur non essendo paragonabili alle grandi aziende europee o statunitensi, danno la misura di un mercato in buona crescita. Un’opportunità per gli stessi scrittori africani di farsi conoscere nel proprio paese.

 

 

Non solo Amazon. Nel continente africano già da un po’ le librerie online fanno a gara per farsi notare. Due i principali scopi dichiarati da quelle che si annoverano ancora nel campo delle start up: avvicinare sempre più persone, soprattutto giovani, alla lettura e fornire una gamma di scelta che privilegi gli autori africani.

Fino a poco tempo fa in molti paesi africani lettori, o aspiranti tali, potevano contare esclusivamente su quello che trovavano sugli scaffali, spesso impolverati, di librerie o negozietti che dedicano solo un piccolo spazio ai libri, perché con questi non si fanno certo grossi affari. Poche le novità, poi, e molte pubblicazioni datate.

Da qualche anno, grazie a Internet e alla lungimiranza di piccoli imprenditori, il mercato si è spostato in rete e sta cominciando a riservare delle sorprese. Ce lo conferma Deborah Saki, cofondatrice (con David Quartey ed Elliot Menkah) di Oniocha, bookstore online battezzato in Ghana lo scorso anno. “Abbiamo oltre 3.500 utenti che visitano il nostro sito e impiegano non meno di 3 minuti alla ricerca di libri e dei nostri servizi. Sulla nostra piattaforma abbiamo venduto oltre 500 libri mentre il numero totale di libri da noi proposti è di circa 600 titoli provenienti da 11 fornitori”.

Continua Deborah: “Nel continente il numero di lettori è più elevato di quello che si pensi e aumenta in corrispondenza al miglioramento delle condizioni di vita e dello sviluppo dei singoli paesi”.

Il confronto, infatti, non va fatto con giganti come Amazon, che già solo dieci anni fa deteneva il 19% del mercato e vendeva poco meno di 20 milioni di libri all’anno in tutto il mondo. La vera sfida qui è riuscire a restare sulla piazza dopo l’investimento e l’entusiasmo iniziale e acquistare nel tempo fiducia e clienti.

Una delle prime iniziative in questo settore in Africa è stato The Magunga avviato nel 2016 da due giovani kenyani (William Magunga ha dato il nome al progetto). Quasi 50mila follower sulle community di questo progetto che più che a fare cassa mira a dare spazio alla nuova letteratura africana. Gli spazi più accurati sono quelli delle recensioni di libri, raccolte di poesia, racconti brevi e persino uno spazio dedicato a far conoscere il paese, la sua cultura, le sue bellezze naturalistiche.

Peccato che il covid abbia fermato Bookdealer. Nato in Nigeria, effettuava spedizioni anche all’estero (ora impossibili, si legge sul sito) e offriva opportunità di pubblicazione per nuovi autori. Chissà quando ritornerà ad operare.

Rimane ben piantato sul mercato, invece, Okada Books (Nigeria), non solo grazie alle sue 16 sezioni, ma a un sito molto professionale che unisce informazioni sulla lettura nel continente e su progetti in corso per combattere l’analfabetismo.

Antonella Sinopoli, nel sito nigrizia.it