Nel lontano settembre 1977 accettai l’invito dell’allora arcivescovo d’Abidjan, il card. Bernard Yago, di fare parte dello staff di formatori che doveva aprire il Seminario Minore diocesano di Yopougon, in periferia di Abidjan.

In quel tempo ho avuto come superiori tre sacerdoti locali, uno ogni due anni, che mi hanno insegnato molte cose sull’educazione dei giovani africani.

Nel 1990, per la seconda volta, mi è stato chiesto di andare come formatore in un altro Seminario Minore diocesano, quello di Saint Jean di Katiola, nel centro della Costa d’Avorio, anche questa volta per sei anni!

Pur essendo missionario SMA, ho lavorato in questi due seminari diocesani. Ho vissuto con sacerdoti diocesani e confratelli SMA, contribuendo così alla formazione del clero locale, come voleva il nostro Fondatore, e da sempre una priorità per la SMA.

Un Seminario Minore accoglie i seminaristi nell’età della scuola superiore, e fornisce loro una formazione in genere liceale, che prepara al Seminario Maggiore, quello orientato alla formazione dei preti, ma anche alla vita civile, per quei seminaristi che dopo la maturità abbandonano il Seminario.

È così che molti dei giovani che ho avuto come seminaristi, spesso provenienti da famiglie povere, hanno concluso con ottimo profitto gli studi liceali, inserendosi poi nella vita pubblica, economica, politica. Altri hanno continuato la loro formazione nel Seminario Maggiore e sono diventati sacerdoti e… alcuni anche vescovi!

Nel febbraio 2011, per la terza volta, mi è stato chiesto di dare il mio contributo alla formazione dei giovani, ma non più di seminaristi diocesani, ma di giovani confratelli africani SMA.

Questo nel seminario teologico di Ebimpé, dove sono stato fino a giugno 2018. Sono rientrato in Italia un po’ forzatamente, per problemi di salute, ma ancora in grado di dare il mio contributo alla mia comunità SMA di Genova.

Lo scorso 4 luglio, per mezzo di una “diretta Facebook” ho potuto vivere le ordinazioni sacerdotali e diaconali dei seminaristi SMA, formatisi nel Seminario di Ebimpé. Rivedendo i volti di tutti quei giovani, con cui abbiamo condiviso tanti bei momenti, mi sono proposto di continuare a “voler loro bene”, accompagnandoli spiritualmente nell’esercizio del loro ministero sacerdotale, là dove Dio li chiamerà a testimoniare la loro vocazione missionaria.

P. Eugenio Basso