Almeno cinque ostaggi occidentali sono ancora tenuti in cattività nel Sahel. Tra questi, la colombiana Gloria Cecilia Argoti con cui Sophie Pétronin ha trascorso la maggior parte della sua prigionia, o l’australiano Arthur Kenneth Elliot. Tornato in Francia, l’ex ostaggio francese è stato in grado di dare notizie sulla salute di alcuni altri ostaggi.

Suor Gloria Cecilia Argoti, era la “coinquilina” di Sophie Pétronin. È in questi termini che l’ex ostaggio francese descrive la sua compagna di prigionia con cui ha condiviso quasi tutta la sua detenzione. I due ostaggi si sono riuniti nel febbraio 2017.

Per Sophie Pétronin, rapita il 24 dicembre 2016, sono già passati due mesi nelle mani del Gruppo di sostegno per l’Islam e i musulmani.

Per Gloria, questo è solo l’inizio del calvario. Rapita nel Mali meridionale e poi trasportata nell’estremo nord, non verrà mai separata da Sophie Pétronin.

Spostate  in più di trenta campi diversi, Sophie Pétronin dice che hanno condiviso tutto. Cibo, coperte, acqua fresca e lunghe giornate di attesa da raccontare. Suor Gloria le racconta in particolare del giorno del rapimento e di come si è offerta quando gli uomini armati hanno cercato di rapire una delle suore. “Ero la più anziana, era normale”, confida a Sophie Pétronin.

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I rapitori non hanno mai usato violenza contro gli ostaggi, dice l’ex ostaggio. Tranne una volta, quando Gloria Cecilia se ne va in giro per il campo. Trascorrerà tre giorni legata nella capanna, prima che Sophie riesca a convincere i carcerieri a rimuovere le catene.

L’ultima volta che si sono visti è stato lunedì scorso, il giorno in cui Sophie Pétronin è partita per il suo ultimo trasferimento, il giorno del suo rilascio. Non appena è arrivata a Villacoublay, in Francia, le sue prime parole per il presidente francese sono state per attirare l’attenzione sulla sua coinquilina. “La sua mente sta cedendo”, ha detto a Emmanuel Macron. Dobbiamo fare di tutto per tirarlo fuori da lì ”.

Ieri sera, il Cardinale Jean Zerbo ha lanciato un appello a Bamako per la liberazione di sr Gloria:

“Ogni volta che preghiamo, chiediamo al Signore la liberazione di suor Gloria, così come di tutti gli altri detenuti. Perché è una grande umiliazione per il Mali. Persone che sono venute come benefattori, se vengono rapite e vendute come schiave, è una grande vergogna per il Paese.

E noi chiediamo al Signore di darci i mezzi di togliere questa vergogna, non con la vendetta ma donandoci un cuore nuovo.  Che il Signore ci ascolti e soprattutto che tocchi il cuore di tutte queste persone di buona volontà che si impegnano per la liberazione degli ostaggi  e soprattutto il cuore di quelli che si danno a questo commercio affinché riconoscano che siamo tutti fratelli e sorelle.

Non si può prendere un fratello o una sorella per venderli, per chiedere un riscatto, qualunque sia il prezzo. La vita umana non ha prezzo.

Notizia apparsa sul sito di Radio France Internationale

Foto: Fides e Avvenire