P. Lorenzo Snider, missionario a Foya, nord-ovest della Liberia, ci scrive per darci informazioni sulle sue attività,  e sulla situazione sanitaria del Paese, dove oltre al covid c’è paura per Ebola, di nuovo attiva nella vicina Guinea.

Dal 12 al 15 aprile i padri SMA in Liberia hanno vissuto un tempo di ritiro spirituale e condivisione. Ciò si è fatto nella parrocchia San Dominik, nella contea di Bomi. Oltre alle ricche riflessioni e scambi, in cui i padri del giovane distretto si sono messi in gioco, è stato anche il momento per incontrare la comunità delle suore di Nostra Signora degli Apostoli, che da qualche mese si è inserita nella parrocchia e nella scuola. Quattro suore di quattro nazioni africane diverse e con lo stesso dinamismo missionario.

La nostra missione di Foya: sempre in prima linea

Foya: la nostra parrocchia, dedicata al Santo curato d’Ars è all’estremo nord-ovest del paese e confina con la Sierra Leone e con la Guinea. È durante la crisi dell’Ebola di cinque anni fa è stato in assoluto la zona ed il popolo  più colpito dalla malattia.

Abbiamo iniziato il cammino di quaresima con apprensione e paura, soprattutto per il personale del nostro Centro Sanitario (Foya Health Center). Poi la realtà si è dimostrata meno tragica delle previsioni.


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Quattro delle nostre stazioni secondarie hanno avuto i primi battezzati, assieme ai catecumeni di Foya. Sabato Santo abbiamo così celebrato 83 battesimi e confermazioni  e poi ciascuno è ripartito, dopo la festa di domenica e la condivisione di un bel piatto di riso, per cercare di essere fedele alle promesse battesimali e di confidare nel Signore.

Sobondo, una delle battezzate, il giorno dopo invece è stata ricoverata all’ospedale centrale di Foya con una grave anemia. Un donatore è stato trovato il giorno dopo e la sua situazione è migliorata.

Ha abbracciato la croce di Cristo mettendoci sopra la propria. Come capita a volte, la nostra camionetta diventa ambulanza di emergenza, e ci sentiamo un po’ più “ospedale da campo”.

Il fronte sanitario: non solo covid

Sul fronte sanitario il Ministro liberiano della Salute ha dichiarato alcuni giorni fa l’inizio della campagna di vaccinazione contro la febbre tifoide, che, come la malaria, ha una diffusione endemica in tutta la regione.

Dovrebbe portare in pochi mesi all’immunizzazione di tutta la popolazione al di sotto dei 15 anni, con un programma all’avanguardia, che rappresenta una prima sul continente.

“Mentre il nostro paese e il mondo continua a combattere la pandemia del covid-19, siamo ora in grado di proteggere i  nostri bambini da un’altra malattia, la febbre tifoide, che ha una terribile diffusione tra le fasce più deboli della popolazione”, così ha dichiarato il Ministro della Salute.

Anche lo spettro dell’Ebola, che alcuni mesi fa rappresentava una minaccia reale e che richiamava alla memoria la tragedia dell’epidemia del 2014-16,  dopo i casi verificati a pochi chilometri dal confine, nella vicina Guinea, è oggi ridimensionata. L’intervento dei volontari dell’Ong Medici Senza Frontiere e l’applicazione dei protocolli hanno circoscritto rapidamente l’area ed impedito la diffusione del virus.

P. Lorenzo Snider, da Foya, Liberia