P. Renzo ci invia questa lunga e appassionata lettera dall’Angola, che con brio e un tocco di ironia ci immerge nella dura realtà di Kikolo, l’immensa e negletta periferia della grande Luanda, in cui da anni è missionario

 Cari amici,

qui in Kicolo, poco è cambiato dalla mia ultima lettera: spesso manca l’elettricità normale per le vie e nelle case; non parliamo poi dell’acqua, che da tempo dobbiamo comprare a cisterne – e a che prezzo! –  per la scuola, la chiesa e la casa.

I prezzi delle cose più essenziali come cibo semplice, acqua e salute aumentano troppo e per molti son fuori delle loro possibilità, anche se il governo – bontà sua –  ha ridotto l’Iva da 14 a 7/%.

Tutti sanno che la fame e un’alimentazione povera e insufficiente sono una porta aperta a malattie e morte. Questa é la stagione dei manghi; grazie a Dio, con quelli almeno tanti possono ingannare la fame, quest’anno ce n’é in abbondanza.

Noi, pur in mezzo a difficoltà, siamo riusciti a coprire il tetto della nostra chiesa parrocchiale con le lamiere di zinco; così non celebriamo più in cortile, e siamo protetti dagli acquazzoni, dato che siamo entrati nella stagione calda e piovosa.

Ci sono ancora certe restrizioni, causa Covid, e manteniamo, sia per la scuola che per la Chiesa, misure strette di prudenza (mascherina, alcool e gel, distanza, disinfezione regolare dei luoghi, soprattutto servizi igienici…).

Cristiani che ritornano, ed altri da andare a cercare

La vita religiosa visibile della nostra grande comunità cristiana ha ripreso lentamente il suo corso, con qualche miglioramento, in particolare due aspetti, che cerco di spiegare.

D’un lato c’é nei fedeli la fretta di ricuperare il tempo perso, quando per il covid le chiese sono rimaste chiuse; per cui, noi due Padri rischiamo lo stress, perché troppo sollecitati dai nostri fedeli: Movimenti apostolici di adulti e di giovani, gruppi biblici, Caritas, carismatici, gruppi di preghiera, gruppi corali e liturgia, di salute e prevenzione… per formazione, catechesi, ritiri, vigilie, incontri di preghiera… L’astinenza ha aumentato la fame spirituale.

D’altra parte, al contrario, ci sono quelli che, i quasi due anni di chiusura hanno “arrugginito” e chiuso in una fede individuale “fai da te”, senza più bisogno di una comunità visibile (io e il mio Dio, e basta); temo che se non ricuperiamo queste persone il loro destino sarà l’indifferenza religiosa o l’abbandono totale, o magari saranno preda di qualche setta o peggio.

Altri ancora che avevano appena iniziato un cammino di scoperta di Gesù Cristo, di conversione, di rinascita, si sono poi fermati per mancanza di accompagnamento e di una comunità viva, a causa di Covid.

Come vedete, non siamo disoccupati.

Che fatica per i missionari ottenere il visto per l’Angola

Il superiore generale SMA ci aveva promesso due nuovi confratelli, ma quello originario del Ghana dopo due anni di attesa inutile del visto di entrata, ha deciso di andare altrove; il confratello nigeriano invece ha più pazienza: “aspetta e spera”, e noi pure.. Non capiamo questa politica del governo, mica siamo migranti “illegali”.

Da tre settimane, con l’appoggio di uno dei nostri fedeli, responsabile delle vaccinazioni del municipio di Cacuaco, i nostri “Scouts caminheiros” prestano qui in cortile, per mezzo internet, il servizio di registrazione online alla vaccinazione.

Questo facilita alla maggioranza, che non ha l’accesso a internet, la possibilità di poter vaccinarsi.

Il problema è che, nonostante il nostro grande sforzo, nei mesi passati, per far avere un documento di identità, tanti per pigrizia e negligenza non ne hanno approfittato e quindi sono ancora senza. Perciò non possono registrarsi.

Il nostro contributo alla vaccinazione anti-covid

Fra due settimane, quando avremo qualche migliaio di persone registrate, si farà la vaccinazione qui in chiesa, con Pfizer, perché negli altri centri ci sono ore di attesa.

In Angola sono rari i no-vax, coloro che non vogliono essere vaccinati, e grazie a Dio sono pochi quelli che muoiono di Covid.

Ma c’é altro che fa strage: malaria, dengue, tifo, tubercolosi, infezioni intestinali, tensione alta, cancro…

Ci sono altri due punti della nostra vita attuale, che danno a tutti timore, e che mettiamo nelle mani di Dio e delle autorità. Il primo è che siamo in pre-campagna elettorale, e già i toni si fanno duri: speriamo nel buon senso dei partiti, di non aizzare, non infiammare con fake news, di cercare il bene del Paese, perché senza pace si perde tutto. E l’Angola ne sa qualcosa, dopo decine di anni di guerra anti-coloniale e di guerra civile!

Aumento della criminalità nei nostri quartieri

L’altro timore é l’aumento incredibile della criminalità; non sto a analizzare le cause. Sappiamo solo che ogni giorno e ogni notte ci sono casi di assalti violenti, anche nelle case dei poveri, per rubare persino la bombola del gas, sedie, telefoni, i pochi soldi che hanno, un fornello…

Siamo sotto il tiro anche di bande di minorenni, armati con armi e coltelli. I vescovi si sono lamentati con il capo della polizia: nei primi 8 mesi del 2021 sono state assaltate 67 chiese cattoliche e case religiose (senza contare i protestanti, avventisti e Testimoni di Geova). Proprio ieri é stata visitata dai ladri la parrocchia di Panguila, a un ventina di km da noi, con la morte di un anziano guardiano.

Nei quartieri poi, solo Dio sa. Il brutto è che, in assenza di forze dell’ordine, quando i ladri sono presi, ci si fa subito giustizia con randellate e fuoco.

Quanto ha bisogno ancora questo nostro mondo di Cristo e del suo Messaggio, mentre invece, a livello di leggi di governo e a livello personale, molti lo considerano uno scarto inutile del passato, di fronte alle “conquiste e ai valori” delle democrazie “avanzate”. Nonostante tutto, noi siamo fortunati di essere di Cristo e di costruire la vita su di Lui. Buon Natale e uniti in preghiera.

P. Renzo Adorni
Kikolo, Luanda