P. Basil, missionario SMA, dopo aver costatato che non esistono in Africa centri di documentazione e archivi ecclesiali, ha lanciato il progetto “Memoria dell’Africa cattolica”: raccogliere, conservare, mettere a disposizione di studiosi, le preziose testimonianze, orali e scritte, sulla vita della Chiesa africana degli ultimi 50 anni, in particolare le testimonianze dei catechisti.

P. Basil Soyoye è un missionario SMA nigeriano. Nato a Lagos, ha studiato teologia nei seminari SMA di Ibadan (Nigeria) e Abidjan (Costa d’Avorio).

Ha lavorato come missionario in Egitto, Benin, Nigeria, e poi a Lione in Francia, dove ha fondato, insieme ad altri confratelli, il “Punto di incontro delle culture africane”, e ha diretto il Museo Africano SMA.

È proprio a Lione che p. Basil fa la costatazione che in Africa non si prende sufficientemente sul serio il compito di raccogliere e conservare le memorie della vita della Chiesa africana, così come, invece, hanno fatto i missionari nei loro archivi per il periodo coloniale. Archivi che però sono conservati in Europa.

Si rende conto che senza questo strumento i ricercatori africani difficilmente possono portare a termine dei lavori storici e teologici ben documentati. Così spiega: “Partecipavo a conferenze e colloqui e vedevo la povertà di alcuni lavori di ricercatori africani che non avevano accesso agli archivi. Mi ha fatto venire i brividi”.

Una volta tornato in Benin nel 2021 ha dunque lanciato il progetto “Memoria dell’Africa cattolica”. Questo archivio, in forma soprattutto digitale, si concentrerà sul periodo postcoloniale, e consisterà nel “raccogliere, per mezzo di video-interviste i racconti della fede africana,  informazioni scritte o orali relative a monumenti, istituti religiosi, eventi significativi della Chiesa cattolica in Africa”.

Si è già messo al lavoro per raccogliere testimonianze di vita di vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti, laici, che hanno visto fiorire la Chiesa africana in questi 40-50 anni e la cui generazione comincia a scomparire. Per fare questo, p. Soyoye si appoggio a una squadra di giornalisti, storici, sociologi.

Un posto di rilievo nel progetto “Memoria dell’Africa cattolica” sarà dato ai catechisti. Essi sono proprio al centro del progetto di p. Soyoye. “Non si finirà mai di lodare l’opera dei catechisti in Africa. Mentre si celebrano i vari anniversari all’evangelizzazione dell’Africa, non si deve dimenticare che i primi missionari non parlavano le nostre lingue locali, e che sono i catechisti che hanno servito da intermediari tra loro e le popolazioni locali.”.

E sottolinea: “Se c’è stato successo dell’evangelizzazione in Africa occidentale, è perché ci sono stati catechisti fedeli. Non erano sempre accettati dai seguaci delle religioni autoctone. Alcuni di questi catechisti hanno dovuto dare la loro vita a causa di questa opposizione”.

Fonte: blog Africa-La Croix

Foto: archivio SMA