Rémy Ngamije è nato a Kigali in Ruanda nel 1988. Oggi lavora in Namibia come scrittore e fotografo.
È co-fondatore e direttore editoriale di Doek!, la prima rivista letteraria in Namibia, dedicata principalmente a scrittori e artisti visivi di varie nazioni africane e della diaspora, promuovendo scambi di visioni e conoscenze.
I suoi scritti sono stati selezionati per gli Stack Magazine Awards.
Scrittore promettente, tra il 2018 e il 2020 ha pubblicato diversi racconti su riviste letterarie internazionali, The Johannesburg Review of Books, Brainwavez, American Chordata, Azure, Sultan’s Seal, Columbia Journal, Lolwe, ottenendo numerosi riconoscimenti.
Ha debuttato con il romanzo The eternal audience of one (Blackbirds books, 2019), accolto con grande favore dalla critica e definito dallo scrittore kenyota Mukoma Wa Ngugi, figlio di Ngũgĩ wa Thiong’o, il futuro del romanzo africano per stile e originalità.
Con il racconto breve Granddaughter of the Octopus, Ngamije ha vinto il Commonwealth Writers 2021 per l’Africa.
Nell’antologia Africana, raccontare il continente al di là degli stereotipi (Feltrinelli, 2021), troviamo un suo racconto, La ronda dei quartieri (pp.205-212), nella traduzione di Vincenzo Mantovani.
Ne riportiamo alcuni estratti :
“Lunedì: Auasblink, Olympia e Suiderhof (forse Pionierspark).
Elias sveglia tutti scuotendoli bruscamente. Per colazione, un coro di sbadigli con una spruzzatina di stiracchiamenti. Ci sono un po’ di brontolii. Poi tutti cominciano a piegare le coperte e i pezzi di cartone. Una tanica d’acqua passa di mano in mano. Ognuno ne prende un goccio e se lo butta in faccia. Elias è il primo, poi Lazarus, poi Silas e poi Omagano. Ne resta ben poca quando tocca a Martin, il membro più nuovo e più giovane della Ronda dei Quartieri. (…) La scritta RQ tracciata con lo spray sulle colonne che sostengono il ponte ha lo stesso effetto del piscio stantio ai margini del territorio di un leopardo. Promette sanguinose rappresaglie per ogni tentativo di invasione. (…) Rubare è brutto perché mette tutti contro tutti e poi ognuno deve tirarsi dietro le sue poche cose per proteggerle. Più bagalio significa maggiore lentezza nella ricerca di cibo”.
“Domenica: Avis, Klein Windhoek, ed Eros
La domenica è il giorno migliore. Eros e Klein Windhoek hanno i muri più alti, cani al sicuro dietro la recinzione, bidoni allineati lungo il marciapiede e, cosa più importante, gente che ricicla. La carta, il cartone, le bottiglie di plastica, le lattine e la stagnola sono stati smistati in borse di plastica separate. Qualcuno lava persino i rifiuti prima di gettarli via”
È una sorta di diario settimanale, da un Lunedì a una Domenica. Sono annotati i movimenti che la Ronda dei Quartieri compie nei sobborghi “dei bianchi o dei neri che cercano di essere come i bianchi” in una grande città africana in cerco di cibo e roba da vendere.
È miseria, astuzia, fame, sopravvivenza.
Il gruppo, la Ronda, gira, ha un percorso determinato. Gira di notte.
“Tutti cominciano a pensare al giorno che non è oggi, a dire addio al giorno che è ieri, e peggio ancora, cominciano a pensare al giorno che è domani”.
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A cura di Maria Ludovica Piombino
Biblioteca Africana Borghero