Suor Anna Rosa al centro, con la sua comunità

Suor Annarosa è missionaria di Nostra Signora degli Apostoli. Dopo la missione in Africa, è stata inviata in Argentina. Vive in una comunità multiculturale che vuole essere un segno dell’apertura universale della Chiesa

Avevo lasciato la missione in Argentina da tanti anni, e nel 2015 vi sono stata inviata di nuovo. Ora vivo con la mia comunità, composta da quattro consorelle di tre continenti: le argentine suor Mariela e Liliana, suor Edel della Nigeria, ed io. La nostra casa è situata a Villa Libertador, nella parrocchia di Nuestra Señora del Trabajo, nella periferia sud della grande città di Córdoba.

Una piccola comunità missionaria nel contesto dellA’merica Latina

Siamo una piccola comunità missionaria, da 40 anni presente in questo grande paese. Viviamo la missione dentro la grande realtà sociale ed ecclesiale dell’America del Sud, con tre obiettivi specifici: vivere inserite nelle zone povere e impoverite, camminando con la gente e facendo insieme esperienza di fede; promuovere l’apertura universale della chiesa; testimoniare per mezzo della comunità interculturale l’amore e la forza del Vangelo.

Gente semplice, gioiosa, piena di vita e di speranza

La comunità parrocchiale è un po’ la nostra famiglia, e ognuna di noi, in ambiti diversi, animate dal carisma del nostro fondatore padre Planque, cerchiamo a nostro modo di collaborare, mettendo i doni personali e le capacità professionali al servizio delle necessità della parrocchia e della diocesi: animazione e formazione dei gruppi missionari, l’Infanzia e Adolescenza Missionaria, la corale, la catechesi, i ministri della Comunione, l’accompagnamento sociale di mamme e bambini, di malati terminali soli, di persone senza fissa dimora.

Vivere con questa gente semplice, gioiosa, piena di vita e di speranza, che ti affida i suoi problemi e condivide i suoi sogni, mi fa vivere il Vangelo della moltiplicazione – condivisione – dei cinque pani e due pesci… e mi rendo conto della presenza del Signore Gesù con noi.

Loro sanno sognare in grande, senza avere niente…. E poi con la collaborazione di tutti, con la creatività e la generosità di tanti, non si sa come, si realizzano attività apostoliche e bellissime feste, si risolvono emergenze di famiglie in difficoltà, si preparano liturgie e celebrazioni da far invidia alle chiese del centro città.

Nel nostro ‘barrio’ fra la popolazione argentina vive anche una numerosa comunità boliviana con i suoi usi e costumi e la loro festa annuale della Vergine di Urkupiña che anima tutta Villa Libertador.

Scuola e educazione: anello chiave per il cambiamento sociale

La disoccupazione accresce il consumo di droga e la violenza, alimentando in tutti il sentimento d’insicurezza, di precarietà e paura. L’educazione e la formazione sono un anello chiave per il cambiamento sociale che famiglie e comunità desiderano. Per questo siamo presenti nella scuola secondaria parrocchiale “Nuestra Señora del Trabajo”, che accoglie in particolare giovani e adulti che avevano abbandonato gli studi.

Qui non si sentono ‘diversi’ o ‘giudicati’ ma accolti e aiutati nei loro percorsi di recupero umano, familiare e comunitario. Spesso questi giovani, insieme ai loro professori, scoprendo di avere delle capacità e possibilità, si fanno attori e promotori di nuove iniziative.

L’educazione e la formazione sono un anello chiave per il cambiamento sociale che famiglie e comunità desiderano.

Formarsi alla cura dell’ambiente

Il corso di scienze e tecniche di cura dell’ambiente, ha portato alla nascita dell’orto comunitario, alla scoperta delle sementi autoctone, dei tempi e metodi della semina. La gioia di vedere la crescita e di usufruirne i frutti ha moltiplicato l’interesse e la creatività. Le nuove piantine vengono preparate per la vendita in vasetti fatti da loro con la yerba mate usata. Si tratta di riciclare e riutilizzare per diminuire gli scarti e invertirli in nuovi prodotti!

Se parli con loro ti dicono: “Il cambiamento inizia da noi, il cambiamento siamo noi. E niente è piccolo perché l’impegno del singolo diventa dinamismo per la conversione ecologica comunitaria.”

Lo studio dell’Enciclica Laudato Si’, sulla cura della casa comune, di Papa Francesco, l’anno scorso, ha trovato terreno propizio per canalizzare l’interesse di professori e alunni.

Farla conoscerla in tutte le classi ci ha permesso di scoprire il valore di ognuno di noi, la necessità del nostro impegno, l’interconnessione fra di noi e con tutto il creato, le conseguenze del nostro stile di vita e quindi, la responsabilità di iniziare noi stessi il cambio che vogliamo per la nostra società.

Iniziative concrete per imparare nuovi stili di vita

L’anno scorso l’esperienza più bella si è vissuta durante il ‘Tempo del Creato” (1° settembre – 4 ottobre 2021).  Nel cortile era visibile ‘La Tenda di Abramo’, proposta dal Movimento Laudato Si’, come simbolo dell’accoglienza e dell’ascolto di Dio: Ascoltare per conoscere e poi… pensare, pregare e insieme agire!

È stato allora lanciato un progetto: raccogliere bottiglie vuote di plastica per sostenere una cooperativa edilizia di giovani, che fabbrica mattoni ecologici nelle costruzioni.

E poi raccogliere i tappi di bottiglia per aiutare una famiglia che cura due bimbi cerebrolesi e ha necessità economiche.

L’attività è stata l’occasione per promuovere la presa di coscienza che danneggiare l’ambiente è fare del male a noi stessi. Solo il cambiamento del nostro stile di vita può farci solidali, riconoscenti e rispettosi delle cose che abbiamo, e capaci di prendere cura di tutti i doni che il Creatore ci affida.

Suor Annarosa Crippa

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