Sarah Ladipo Manyika, pluripremiata scrittrice e critica letteraria anglo-nigeriana, ha un curriculum davvero invidiabile. È autrice di romanzi, racconti e saggi tradotti in diverse lingue, tra i quali il best-seller In Dependence (Cassava Repuplic press, 2009) e Storie della mia città (Frassinelli, 2020). Ha pubblicato su testate importanti, Granta, The Guardian, Washington Post.

È presidente del consiglio della residenza di scrittura femminile, Hedgebrook, è stata direttrice del Museo della diaspora africana di San Francisco, giudice per numerosi premi letterari e presidente della giuria per il Pan-African Etisalat prize. Infine, è membro della Royal society of arts.

Con il suo ultimo lavoro, Between starshine and clay: conversations from the african diaspora (Footnote Press, 2022), ci accompagna in un viaggio straordinario, colloquiando con alcuni dei più illustri pensatori neri dei nostri tempi, tra i quali i premi Nobel Toni Morrison e Wole Soyinka, e i leader Michelle Obama e Cory Booker, il primo senatore afroamericano dello stato del New Jersey.

Nelle sue pagine incontriamo attivisti, artisti e intellettuali della diaspora africana: la poetessa di origini giamaicane, Claudia Rankine e lo storico Henry Louis Gates Jr, alla guida dell’Hutchins center for african & african american research – il più grande centro al mondo – presso l’Università di Harvard.

Discute di razza e genere con la regista e attivista per i diritti umani sudafricana Xoliswa Sithole. Incontra l’editrice pionieristica ghanese americana Margaret Busby, il parlamentare Lord Michael Hastings e l’attivista per i diritti civili Evan Mawarire e infine, Willard Harris, la straordinaria musicista e pianista di 102 anni.

“Ogni incontro è incisivo e insieme rappresentano una raccolta vitale di idee che parlano a tutti noi sulla resa dei conti razziale e sulla decolonizzazione, le disuguaglianze strutturali e il ruolo dell’artista, dell’attivista e dell’intellettuale pubblico nella società. Conversazioni straordinarie con molte delle menti più grandi e stimolanti della nostra epoca. Insieme formano un’istantanea di dove si trovano i popoli della diaspora nera, oggi all’inizio del XXI secolo, e quanto è stato superato per arrivare qui” . (David Olusoga, Storico).

Nei viaggi che concludono la raccolta, Manyika riflette sulla propria esperienza di essere vista come “oyinbo” in Nigeria, africana in Inghilterra, araba in Francia, di colore nell’Africa meridionale e nera in America.

 

Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero