Don Michele Farina, prete della diocesi di Savona, associato alla SMA, ci offre qualche aggiornamento sulla sua missione di Monasao, in Centrafrica. I suoi parrocchiani, i pigmei bayaka, dipendono per la loro vita dai ritmi della natura. In questo periodo, in cui le piogge si sono interrotte, sono molto occupati in foresta. Ma ne soffre la scuola, che registra molte assenze di alunni…
Ciao a tutti, a Monassao siamo entrati nel cuore della stagione secca. La pioggia e il fango hanno lasciato spazio al sole permanente e alla polvere. La stagione secca per il popolo dei Pigmei Bayaka è il tempo più favorevole per la caccia, per la permanenza in foresta e cercare di che nutrirsi: per loro restarvi qualche giorno è come stare veramente a casa.
Oltre alla caccia classica con le reti, le trappole, la lancia, in questo periodo ciò che offre maggiormente la foresta sono le termiti; perciò, molte persone lasciano il villaggio al mattino presto e partono alla loro ricerca, bambini con le loro mamme, spesso la famiglia intera. Le termiti si mangiano preparate in una salsa per accompagnare la classica manioca e un po’ di foglie di cocò, oppure si possono cuocere sole e poi conservate. Proveremo!
L’aspetto negativo che comporta l’inizio della stagione secca è la scuola. Nel mese di dicembre, tra la festa nazionale e le vacanze di Natale, i ragazzi della scuola pubblica (circa 1.500) avranno frequentato 10 giorni, e a gennaio dopo aver annunciato il rientro per il 3, hanno ricominciato solo il 16 gennaio.
Invece i nostri bambini della scuola ORA (con metodi pedagogici adattati ai bambini pigmei), accompagnati dai 4 maestri, hanno seguito rigorosamente il nostro calendario con le vacanze di 10 giorni, riprendendo regolarmente il 3 gennaio.
Il cattivo funzionamento della scuola pubblica spiega purtroppo la sua scarsità di risultati. Quando incontro i ragazzi il sabato pomeriggio in parrocchia, inizio sempre domandando qualche cosa sulla scuola e per organizzare con loro qualche attività devo tenere presente che quasi tutti non sanno né leggere né scrivere (sono ragazzi tra i 12 e i 17 anni).
Con loro abbiamo passato una giornata delle vacanze in savana, a pochi km da Monassao, cercando i kutù, delle zolle molto dure di terra che si formano grazie alle termiti (abitano una specie di cumulo di terra che prende la forma di un grande fungo), che poi utilizzeremo come base per un percorso in pietre, che vogliamo realizzare intorno alla chiesa di Monassao.
È magnifico vederli lavorare insieme, farlo felicemente e cucinare insieme la manioca per il pranzo. Penso sempre che se fossero aiutati di più nello studio, creando condizioni migliori, e mettessero lo stesso entusiasmo nello studiare, sarebbe stupendo.
Durante le vacanze abbiamo avuto tra noi due dei 4 ragazzi che studiano a Berberati; abbiamo discusso sul loro futuro, in quanto finiranno gli studi con la maturità. Speriamo di poterli aiutare a scegliere il cammino dell’università.
A questo proposito abbiamo contattato il WWF, presente a Bayanga (a 50 km da Monassao), che è pronto a farsi carico delle spese universitarie, così come ha fatto con altri Bayaka in passato.
Il WWF di Bayanga gestisce il grande parco naturale occupandosi degli elefanti, dei gorilla e altri animali ma anche degli abitanti di questa zona del Centrafrica, i pigmei Bayaka. Con loro, grazie a Luis, il direttore spagnolo del parco, c’è una bella amicizia e collaborazione.
Lunedì scorso: evento straordinario! Abbiamo accompagnato con la nostra auto 5 persone di Monassao a Nola, dove si trova l’ospedale, per essere operate di ernia; alcuni attendevano da circa un anno. Alla partenza dell’auto dalla parrocchia c’erano familiari e amici.
Questo è uno dei tanti servizi del nostro Centro di Salute, che offre la possibilità di raggiungere Nola in auto, attraversare il fiume in piroga per raggiungere l’ospedale ed essere curati. Sabato sono ritornati operati, felicissimi, come se fossero stati in vacanza!
Per quanto riguarda il cammino della parrocchia, in questo ultimo fine settimana il canto è stato protagonista a Monassao.
P. Davide (infermiere ma anche direttore di coro) ha organizzato un incontro per tutte le corali dei nostri villaggi: così sono arrivate, tutte rigorosamente a piedi, sistemate nelle nostre casette di passaggio (così le chiamiamo, case fatte di alcune stanze completamente vuote dove la gente dorme su una stuoia), preparati grandi recipienti d’acqua per lavarsi, e organizzato i pasti per tutti.
Circa 60 persone durante tutta la giornata di sabato hanno cantato e preparato insieme la celebrazione di domenica, animata da tutti loro e dalle nostre fantastiche danzatrici; una festa!
Così proseguiamo il cammino in questo nuovo anno, ringraziando il Signore ogni giorno.
Don Michele Farina
Monassao, Centrafrica