Padre Giovanni Benetti scrive dal Benin (Africa occidentale) e racconta la sua vita in missione a Calavi, presso il Centro Brésillac, dove i seminaristi della Società delle Missioni Africane seguono l’Anno Internazionale di Spiritualità.

Mi trovo in mezzo a tanti giovani che, insieme ai padri formatori e agli amici del Centro, alimentano un clima di fraternità e semplicità. Nigeria, Ghana, Kenya, Tanzania, Togo, Costa d’Avorio, Angola, Liberia, Zambia, Repubblica Democratica del Congo, Benin, India, sono i Paesi di provenienza dei 37 seminaristi attualmente presenti al Centro di Brésillac a Calavi. I sacerdoti formatori della SMA sono 5, di cui 1 indiano, 2 nigeriani, 1 polacco e 1 italiano.

Sono coinvolto nel loro accompagnamento spirituale, nella preparazione di alcuni ritiri e corsi di formazione, e nella partecipazione ai diversi incontri previsti per i formatori. A seconda del tempo a disposizione, cerco anche di offrire, soprattutto alla domenica, il mio servizio pastorale in alcune parrocchie vicine. Il lavoro non manca e richiede grande senso di responsabilità, perché si tratta della vocazione e quindi della vita dei seminaristi, futuri missionari SMA, che si aspettano da me e altri sacerdoti un’autentica testimonianza cristiana. Ciò richiede molta umiltà, che permette ai formatori di condividere i problemi e di immergersi nella storia personale di questi giovani in cammino verso il sacerdozio e l‘impegno missionario senza frontiere.

Certo, qui come ovunque, non tutto è roseo. L’acqua, ad esempio, non è potabile, va filtrata o bollita. A differenza di Nairobi, dove mi trovavo due anni fa, il clima tropicale di Calavì è pesante e le zanzare sono molto presenti e attive; noi cerchiamo di combatterle con zanzariere e repellenti.

Però oso dirlo senza mezzi termini:

la Missione è un’avventura che vale la pena vivere, ci aiuta a cogliere l’essenziale nella vita e a rimettere al suo posto ciò che rischia di diventare un assoluto.

Chiedo al Signore che mi aiuti a essere un riflesso del suo amore, qui e ovunque mi porti il ​​soffio del suo Spirito. Il mio desiderio è soprattutto di condividere con semplicità il dono prezioso ricevuto da Lui: la fede, che dà gusto, serenità e senso alla vita.

P. Giovanni Benetti