Nel secondo weekend della festa SMA-NSA di Feriole, in una delle ultime sedie alla S. Messa, era seduto un signore che stava pregando in maniera profonda, composta e silenziosa. E’ stata questa la prima volta che ho visto Grégoire, dopo averne sentito parlare qualche giorno prima da Padre Vito, che mi ha regalato il libro che racconta la sua storia.

Grégoire è una persona molto umile, sposato con diversi figli, che ha vissuto gli ultimi 40 anni della sua vita salvando i malati mentali in Africa, cioè quelli che sono probabilmente la categoria di persone più abbandonate e maltrattate nel paese.

La sua storia è davvero incredibile: da gommista, ad imprenditore benestante poi sul rischio del suicidio per fallimento, ha incontrato Cristo in un viaggio in Terra Santa, tramite un missionario, quando tutto sembrava perduto.

Lì ha ricevuto la chiamata di essere strumento nelle mani di Dio per qualcosa di grande. Grégoire ci tiene sempre a sottolineare che lui non è niente: non ha studiato, non sa moltissime cose, ma ha avuto un grande “merito”, quello di dire “Sì” alla sua chiamata, e oggi è conosciuto in diversi paesi del mondo per il suo metodo di curare i malati.

Il metodo innovativo che lui utilizza è quello di considerare queste persone come uomini e donne. Si prende cura di loro, impiegando medicinali per il corpo, per la mente, ma soprattutto per il cuore, cioè li ama e vuole bene loro semplicemente per come sono. Questo è davvero rivoluzionario.

Oggi ha aperto molti centri per la salute mentale, e gli operatori che si prendono cura dei malati sono quelli che sono stati prima dei pazienti. La sua testimonianza è stata incredibile e mi ha confermato ancora una volta che tutto è possibile a Dio quando ci fidiamo e ci affidiamo a Lui.

Gianluca Tardivelli

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