Don Michele Farina ci scrive dal Centrafrica, raccontandoci la sessione pastorale diocesana annuale tenutasi a Berberati, che ha coinvolto laici, preti e il Vescovo Dennis. Un incontro animato da preghiere, spirito collaborativo e riflessioni sulle sfide della missione oggi.

Ciao a tutti, vi scrivo dopo alcune settimane intense a Monasao e quest’ultima a Berberati, dove mi trovo, per la celebrazione dell’incontro annuale dei laici con tutti i preti e il Vescovo.

Cominciando da questi giorni di incontro desidero condividere lo spirito che ha animato l’assemblea, cioè uno spirito di collaborazione che ha ispirato la preghiera, la riflessione da martedì fino ad oggi.

Dopo il lungo e complicato viaggio a causa della strada (in alcuni tratti proprio non ce n’era di strada) si è dato il via alla sessione pastorale diocesana che aveva per titolo: “Pastori e fedeli laici: corresponsabili nell’opera e nello sviluppo della nostra diocesi”, alla presenza di tutti i preti, le religiose della diocesi e di 300 delegati laici.

Il vescovo Dennis nel discorso di apertura ha posto alcune domande importanti:

“Non siamo interpellati anche noi, come i pionieri dell’evangelizzazione nella Repubblica Centrafricana 100 anni fa, a rivelare le sfide socio-culturali, politico-economiche e antropologiche nella nostra diocesi di Berberati?

Poiché evangelizzare non è apportare una dottrina, ma piuttosto rendere Gesù Cristo presente e annunciarlo sotto l’azione dello Spirito Santo, come rispondere alle sfide dell’evangelizzazione oggi nella nostra diocesi? Come possiamo rispondere alle sfide pastorali che si presentano a noi oggi?”

In queste giornate sono emerse alcune priorità per cercare cammini e praticare le cose condivise, le riassumo in poche parole: centralità della Parola di Dio, testimonianza di vita perché la Parola di Dio possa mettere profonde radici nelle nostre comunità, formazione cristiana e catechistica, collaborazione di tutti secondo le diverse competenze per valorizzare le ricchezze della nostra Chiesa locale, gestione sana e trasparente dei beni materiali della nostra Chiesa.

L’assemblea è stata veramente sinodale, perché il camminare insieme ha segnato ogni passo, ricordandoci di essere una Chiesa veramente povera materialmente, ma che trova la propria ricchezza nei beni che non sono materiali.

Tantissime sono state le domande, gli interventi, tutti animati dal desiderio di dare il proprio contributo. La Messa ogni giorno alle 6 di mattina, la preghiera all’inizio e alla fine di ogni incontro, lavori di gruppo, la preghiera serale hanno scandito i 6 giorni di assemblea, che si sono conclusi con la celebrazione della Messa nel grande cortile della parrocchia del Sacro Cuore; iniziata alle 8.50 e terminata alle 12.30.

Nel cuore della celebrazione sono stati istituiti alcuni lettori di differente parrocchie (circa 50), non sono mancate le offerte in denaro e doni in natura, arachidi, capre, polli, una mucca, tante altre cose arrivate da ogni angolo della diocesi.

Domani si riparte verso Monasao, dopo aver fatto un po’ di spesa, per portare a tutti il cammino fatto in questi giorni, e farlo diventare cammino di ogni membra delle nostre comunità. Ritorniamo animati e  desiderosi di raccontare agli altri ciò che abbiamo ascoltato, condiviso, celebrato.

Ritorniamo e riprendiamo le attività del quotidiano, i lavori materiali, la scuola, l’ospedale, la pastorale nei villaggi. Riprenderemo le attività con i giovani senza alcuni animatori che sono qui a Berberati per continuare gli studi… purtroppo i nostri 3 giovani che hanno fatto l’esame di “maturità” devono ripetere l’anno, dopo 4 mesi abbiamo saputo il risultato del loro esame che è stato insufficiente.

Li abbiamo incoraggiati a non mollare e a riprovarci, li ho salutati quest’oggi motivati a continuare e a riprovarci. Una preghiera per Leonie, Robert e Junior. A proposito di scuola, nelle settimane scorse abbiamo cominciato con le ripetizioni di francese per i nostri giovani (ho partecipato e purtroppo il livello è a dir poco disastroso). A scuola a Monasao sono tra 150 e 200 per classe, attualmente ci sono 4 maestri per circa 700 alunni. Si salvi chi può!!!

Vi saluto e abbraccio dal cuore dell’Africa!
Buon cammino a tutti.

Don Michele Farina

LEGGI LE ALTRE LETTERE DI DON MICHELE FARINA