Kaouther Adimi è nata ad Algeri nel 1986. Dopo aver trascorso alcuni anni in Francia, torna nella sua città natale dove si laurea in letteratura francese; stabilitasi a Parigi nel 2009, consegue un Master in lettere moderne e management delle risorse umane.

Nel 2010 l’editore algerino Barzakh pubblica il suo primo romanzo, Des ballerines de papicha, ripubblicato  da Actes Sud nel 2011 con il titolo L’envers des autres. Il romanzo ottiene il Prix de la Vocation. Il romanzo viene tradotto in italiano soltanto nel 2017 con il titolo originario, Le ballerine di Papicha, da l’editrice Il Sirente. Algeri è la protagonista di questo e dei suoi successivi romanzi.

Un vecchio palazzo nel cuore di Algeri, uno di quei posti in cui nessuno vorrebbe abitare. Una famiglia vive lì, al centro delle chiacchiere e dei pettegolezzi del vicinato. Sarah, la sorella maggiore, passa le sue giornate a dipingere. Adel e Yasmine, i suoi fratelli in passato molto intimi, non riescono più a parlarsi. Adel ha un segreto che lo sveglia nel cuore della notte, Yasmine è così bella da sembrare un abitante di un altro pianeta. Sarà ogni membro della famiglia a raccontarci la sua versione dei fatti. Una radiografia dell’Algeria contemporanea, ma più in generale della condizione umana.

Quattro anni dopo viene pubblicato il secondo romanzo di Adimi, Des pierres dans ma poche,  sempre dall’editore Barzakh.

Nel 2017 Kaouther Adimi ha ricevuto il premio Stile– assegnato dal Renaudot des lycéens- per il suo romanzo Nos riches, tradotto l’anno seguente in italiano con La libreria della rue Charras da l’editore L’Orma e riedito con grandissimo successo di critica e di pubblico nel 2023.

Un libro bellissimo, per atmosfere e trama :

Algeri, oggi. Ryad, svogliato ventenne, studente universitario a Parigi, ha un compito ingrato davanti a sé: svuotare e chiudere la libreria Les Vraies Richesses. Questo polveroso negozio di quattro metri per sette, stipato di volumi ingialliti, foto sbiadite, quadri e mille altri cimeli editoriali, nasconde la storia di un’eccezionale avventura umana e letteraria,custodita dal suo ultimo testimone, il misterioso Abdallah. Algeri, 1936. Edmond Charlot, ventenne entusiasta, dopo un viaggio a Parigi rientra in patria con una grande idea in testa: fondare una libreria-casa editrice che pubblichi scrittori di entrambe le sponde del Mediterraneo, senza distinzioni di lingua, nazionalità o religione. Sostenuto da una comunità di ingegni e di affetti, apre al 2 bis della rue Charras un luogo ibrido e accogliente che presto diviene sede delle mitiche Éditions Charlot, frequentate da aspiranti scrittori come da figure del calibro di Antoine de Saint-Exupéry e André Gide. Da quella appassionata stanzetta, intitolata alle vere ricchezze della vita, escono le prime edizioni di testi memorabili, tra cui l’esordio di un giovane di genio: Albert Camus. Mescolando passato e presente, realtà e invenzione, Storia e intima quotidianità, Kaouther Adimi ci conduce con finezza e semplicità per le viuzze di una città immaginifica e dà vita al romanzo di un traghettatore di libri e di idee che fu, magari senza saperlo, il segreto artefice di molta della migliore letteratura del Novecento.

Il romanzo ha vinto il Premio Goncourt – La scelta dell’Italia 2018 e il Super Premio Salerno-Libro d’Europa 2019.

Da settembre 2021 Adimi vive a Villa Medici, a Roma, dove sta lavorando al suo quinto romanzo, Au vent mal, in cui, attraverso l’intersezione dei destini di tre personaggi, dipinge un grande affresco dell’Algeria, dalla colonizzazione alla lotta per l’indipendenza, fino all’estate del 1992, quando il Paese cade nella guerra civile.

A cura di Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero


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