Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha compiuto di recente un viaggio di natura diplomatica in Africa.

Capo Verde, Costa d’Avorio, Nigeria e Angola sono state le nazioni incluse nel tour di gennaio 2024.

In un precedente articolo, avevamo già sottolineato il maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti – con l’avvento dell’amministrazione Biden – nelle questioni africane.

Un interesse motivato da vari fattori. Tra gli obiettivi principali vi è quello di estendere la presenza statunitense in Africa per competere con la Russia e soprattutto con la Cina.

È importante ricordare infatti che nel corso del 2023, l’alto responsabile cinese per la diplomazia, Wang Yi, si è recato in visita in Sudafrica, Nigeria e Kenya.

Un viaggio, non solo diplomatico, quello di Wang Yi, che ha anticipato il 13° incontro a Johannesburg dei BRICS, ovvero del gruppo formato dalle cinque potenze emergenti: Sudafrica, Brasile, India, Russia e, appunto, Cina.

Anche sulla scia della rinnovata unità dei BRICS, gli Stati Uniti si stanno attivando sempre di più per non rimanere indietro nelle logiche geopolitiche riguardanti il continente africano.

Antony Blinken aveva già intrapreso importanti viaggi nel corso del 2022 e 2021, toccando nazioni che hanno un peso strategico, come la Repubblica Democratica del Congo, il Ruanda, il Sudafrica e la Nigeria.

Il tour che lo ha nuovamente portato in terra africana, dal 21 al 26 gennaio 2024, ha avuto come priorità diversi punti: dalla sicurezza regionale alla prevenzione dei conflitti, dalla promozione della democrazia agli sviluppi commerciali.

La scelta di fare tappa a Capo Verde, in Costa d’Avorio, in Nigeria e in Angola è stata dunque motivata da svariate dinamiche geopolitiche, a cominciare dalla minaccia jihadista nel Sahel. E su questo problema gli Stati Uniti cercano di sostenere il ruolo e l’intervento della Nigeria.

Blinken, incontrando il ministro nigeriano degli Esteri, Yusuf Maitama Tuggar, e il Presidente Bola Ahmed Tinubu, ha elogiato il ruolo della Nigeria all’interno della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS).

Importante è anche la stabilità della Costa d’Avorio, considerato che i vicini Mali, Guinea, Niger e Burkina Faso sono destabilizzati da regimi golpisti. Per questo Blinken ha annunciato un finanziamento di 45 milioni di dollari per la sicurezza del paese.

Un altro punto scottante e cruciale per gli USA è la crisi tra Repubblica Democratica del Congo e Ruanda, di cui avevamo parlato in un precedente articolo. In questo caso, è l’Angola a essere coinvolta nei tentativi di risoluzione delle tensioni.

Blinken, facendo proprio tappa in Angola, ha confermato gli interessi comuni con gli Stati Uniti, in primis petrolio e infrastrutture commerciali. Basti dire che il governo di Washington ha investito nel cosiddetto “corridoio di Lobito”, che collega l’area meridionale della RDC con la parte nord-occidentale dello Zambia attraverso il porto angolano di Lobito. Tale collegamento vede il rilancio di una serie di infrastrutture, tra cui le reti ferroviarie, per agevolare l’esportazione del rame e del cobalto congolesi: commercio che riguarda non solo i mercati regionali.

L’amministrazione Biden, nel 2023, aveva annunciato un piano decennale per sostenere la stabilità ed evitare possibili crisi in Benin, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio e Togo.

L’Africa si rivela ancora un continente che attrae vari interessi e che, al contempo, subisce influenze e ingerenze da parte di vari attori internazionali.

a cura di Silvia C. Turrin