La Parrocchia San Martino di Cazzago già da quattro anni promuove l’esperienza degli esercizi spirituali nella vita corrente aperti a tutta la comunità, con l’obiettivo di vivere la preparazione alla Pasqua alimentando lo spirito. Un’esperienza comunitaria di silenzio, ascolto e preghiera per stare con Gesù e imparare il suo modo di rapportarsi al Padre e provare a conoscere Dio, la sua logica, il suo modo di vedere le cose e di agire.
L’intenzione è quella di fare un’esperienza affettiva nel senso che riguarda le relazioni; attraverso Cristo provare a vivere la relazione con il Padre che è la relazione fondamentale a cui tutte le altre devono essere finalizzate. Quest’anno l’esperienza si è svolta nei giorni 4 – 5 – 6 marzo 2024 e le tre serate sono state accompagnate e raccontate da Padre Renzo Mandirola, sacerdote della Società Missioni Africane (SMA), attraverso una meditazione sul tema della missione della chiesa per una chiesa in uscita come indicato da papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium.
Attraverso alcuni brani tratti dagli Atti degli Apostoli, il relatore ha meditato tre aspetti, tre parole che sono propri della missionarietà e per una chiesa in uscita.
Lunedì 4 marzo la prima parola che il relatore ha analizzato è stata USCIRE
“Il Vangelo esce di casa”, Filippo e il primo non-giudeo (At 8,26-40).
È importante che il cristiano prenda l’iniziativa imitando Gesù, si faccia prossimo parlando di Dio nel quotidiano con semplicità attraverso la propria testimonianza e riconosca che anche lui può avere bisogno degli altri perché è così che la comunione tra le persone che il vangelo ci insegna diventa attraente.
Martedì 5 marzo la parola che ha accompagnato la riflessione è stata CONVERTIRSI
“L’evangelizzatore si converte”, Pietro scende da Cornelio (At 10,1-36).
C’è la necessità di essere aperti verso gli altri, ad altre realtà e accogliere esperienze diverse perché tutto questo arricchisce.
Essere coscienti che la verità non ci appartiene sempre, o forse mai, e dobbiamo essere disposti a ricercarla assieme agli altri rimettendo in questione le certezze che crediamo non si possano mutare.
La conversione è la fatica del cambiamento ma è anche la bellezza del varcare la soglia e accogliere il messaggio di Gesù per portarlo e condividerlo con altre persone.
Mercoledì 6 marzo la terza parola presentata è stata TESTIMONIARE
“Il Vangelo in catene” da Gerusalemme a Roma (At 28,16-31).
Ogni situazione è buona per seminare il Vangelo, in famiglia, nella parrocchia, nei luoghi di lavoro, in ogni relazione, ma soprattutto nel cuore di ogni cristiano ci sia la volontà di accoglienza e di ascolto di tante persone che la pensano diversamente, che hanno perso i punti di riferimento e che la vita ha colpito duramente. Non cercare situazioni ideali, che vengano stabilite con i nostri criteri, ma testimoniare che essere cristiano è bello senza scoraggiarsi se nelle nostre comunità c’è un numero sempre più piccolo di cristiani ma impegnarsi perché quel piccolo resto diventi sempre più fermento, stimolo, elemento di crescita.
Sono state tre serate belle, che hanno lasciato tanti stimoli e spunti per una riflessione personale.
Gioia e senso di gratitudine sono i sentimenti espressi da quanti hanno partecipato alle tre serate e per questo un sentito ringraziamento va a Padre Renzo Mandirola che nel concreto ma soprattutto dal punto spirituale ha fatto comprendere che la missionarietà è impegno che dà la grande gioia di incontrare il Signore attraverso gli altri e nel contesto sociale attuale che siamo vivendo c’è il bisogno che la chiesa, i cristiani tutti, sia più missionaria e in uscita.
Mauro Franceschin