Cyprian Ekwensi (Minna 1921 – Enugu 2007) è stato un prolifico e popolare scrittore nigeriano di origine ibo, autore anche di racconti e libri per ragazzi.

Ha frequentato il Government college di Ibadan e ha svolto diversi lavori: guardia forestale, insegnante di materie scientifiche e impiegato presso Radio Nigeria. Si è infine iscritto alla facoltà di farmacia prima alla Lagos School of Pharmacy e poi al Chelsea College dell’ Università di Londra.

Autore di romanzi, racconti, radiodrammi e soggetti cinematografici, ha inaugurato un genere tutto suo, il romanzo di ambiente urbano, scritto in un inglese semplificato e misto al pidgin di Lagos.

In esso riprende la tradizione melodrammatica e popolaresca dei pamphlets del mercato di Onitsha uno dei più grandi mercati all’aperto dell’Africa occidentale, situato nello stato di Anambra dal quale era originaria l’intera famiglia – attingendo alla cronaca, al folklore, ai modi espressivi della comunicazione di massa.

La scrittura di Cyprian Ekwensi è stata fortemente influenzata dal padre, uno storyteller e cacciatore di elefanti, che ha dato alle sue pagine il ritmo inconfondibile della storie della tradizione degli antenati.

Il suo primo grande romanzo è stato People of the city (Andrew Dakers Ltd.,1954):

“La storia racconta alcuni mesi della vita di Amusa Sango, un giovane che viaggia dalla campagna verso una città grande e folle che non viene mai nominata ma che potrebbe essere scambiata per Lagos, dove intende fare carriera come  giornalista di cronaca nera per il West African Sensation. Ma, nonostante sia un bravo giornalista, forse il più originale della città, viene licenziato quando scrive un articolo su una sparatoria che lo ha colpito vicino casa; nonostante abbia riportato in modo accurato, la sua storia è stata vista come un mettere una sezione della comunità contro l’altra. Da qui inizia il suo declino”.

La sua opera più nota è il romanzo Jagua Nana (Heinemann, 1961, tradotto in italiano nel 1993 da Edizioni Lavoro), uno degli esempi più rilevanti di uso del pidgin nella letteratura africana in lingua inglese:

Jagua Nana è un grande romanzo nigeriano che appartiene al filone della narrativa popolare fiorita con i chapbooks della vivacissima cità-mercato di Onitsha fra il 1945 e il 1970 circa, cioè fino alla guerra civile che lacerò la Nigeria dopo la secessione del Biafra.

Al centro del romanzo c’è la figura di una prostitua di prorompente sensualità e vitalità, Jagua, così sopranominata con allusione all’elegante automobile inglese Jaguar, una sorta di Moll Flanders africana.

La vicenda si presenta da un punto di vista femminile, la ricerca da parte di Jagua della propria individualità. Jagua, con la sua personalità esuberante e contradittoria, incarna la vita stessa della città moderna, riflettendone varietà e movimento attraverso il continuo mutare di oggetti della sua attenzione e del suo affetto”.

 

Successivamente Ekwensi ha pubblicato tra gli altri: Survive the peace (1976), Jagua Nana’s daughter (1986) e King for ever!, (1992), non tradotti in Italiano.

È anche autore del racconto per ragazzi, The drummer boy , ristampato da Toy & Gift nel 2023.

“Akin, un ragazzo cieco la cui meravigliosa abilità nel suonare il tamburo unita alla sua voce melodiosa ha portato gioia alle persone nelle comunità in cui si è esibito, diventa il centro dell’attenzione di cittadini ben intenzionati e di criminali. Di chi tra i suoi amici può fidarsi nella sua ricerca della vera felicità?”

In italiano è stato recentemente tradotto il racconto breve, La ragnatela, una storia di amicizia e di dolore, raccolto in Lokotown and other stories (Heinemann, 1966) e inserito nell’antologia curata da Chiara Piaggio e Igiaba Scego, Africana, viaggio nella storia letteraria del Continente  (Feltrinelli, 2024, pp.83-87).

Nel 2006 Ekwensi è diventato membro dell’Accademia nigeriana delle lettere. È stato insignito, dopo la morte, sopraggiunta nel 2007, di un premio alla memoria da parte dell’Ana, l’Associazione degli autori nigeriani.

Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero



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