Padre Renzo Mandirola ci spiega l’importanza della Scuola della Parola come cammino di preghiera e ascolto delle Sacre Scritture. Un momento che si rivela di raccoglimento e di riflessione.

Come viene accolto il servizio ecclesiale della Scuola della parola dai fedeli? È un momento spirituale sentito?

P. Renzo: «La Scuola della Parola ritengo sia apprezzata dalla Chiesa di Padova. Infatti, è un servizio che viene incontro a diverse esigenze delle persone, in quanto si rendono sempre più conto che per tanto tempo la Parola di Dio non ha avuto il rilievo che meritava neĺla catechesi e nella pastorale in genere. Anche il recente sinodo diocesano ha insistito sui piccoli gruppi della Parola di Dio.

Certamente chi partecipa segue con molto interesse gli incontri. La partecipazione si aggira sulle 75-80 persone in media. Alcune fanno anche 50 km per essere presenti. Non bisogna poi dimenticare che ogni incontro occupa un intero pomeriggio, dalle 16.00 alle 18.30 di ogni terza domenica del mese».

I giovani partecipano a questi incontri? 

P. Renzo: «Il pubblico giovanile è molto scarso. Quelli che partecipano smettono evidentemente quando diventano genitori».

Quali sono i temi proposti all’interno del percorso della Scuola della Parola?

P. Renzo: «Gli argomenti trattati cercano di sviluppare il tema generale che la comunità sceglie ogni anno come indicazione di tutte le sue attività.  Quest’anno, tenendo conto del tema del prossimo giubileo è: Pellegrini di Speranza.

Per il percorso dell’anno pastorale 2024-2025 sono partito da una frase di San Paolo: “Cristo, Speranza nostra”.

Vengono passati in rassegna personaggi minori dei Vangeli, quelli di cui si parla poco, per riflettere sul modo in cui Cristo è stata speranza per loro».

Intervista a cura di Silvia C. Turrin

PER APPROFONDIRE GUARDA I VIDEO DEL NOSTRO CANALE YOUTUBE DEDICATI ALLA SCUOLA DELLA PAROLA