Abbiamo finalmente avuto le prime piogge, anche se in ritardo e questo ha permesso di salvare molti campi di granoturco, seminati dopo le prime due piogge. Alcune comunità avevano seminato il loro campo nell’ambito del progetto di finanziamento delle attività.

Se queste piogge aiutano la coltivazione, dall’altro lato creano strade a fondo variabile, perché l’acqua che scorre erode il terreno e riempie le buche. In compenso è finita anche la polvere.

Così, l’altro martedì, andando nella cappella di san Matteo, mi sono impantanato ma ho ringraziato le quattro ruote motrici.

Poi, mentre stavo pensando di tornare a casa, perché nel dedalo delle strade senza punti di riferimento, non sarei potuto arrivare al luogo dove si trova la cappella, dietro di me è spuntato un cristiano che con la moto stava venendo a messa. Mi ha detto di seguirlo, ma alcune volte dimenticava che la moto è un po’ più stretta della macchina, così con un po’ di fuoristrada siamo arrivati alla cappella di san Matteo.

La situazione più bella è stata quando la strada finiva e per raggiungere l’altra strada dovevamo attraversare il cortile di una casa. Nel cortile c’era una donna e la mia guida ha parlato con lei prima di poter passare. Mi sembrava di essere come i magi: loro avevano una stella, io una moto, ma quando sai guardare c’è sempre un qualcosa che Dio ti manda per guidarti.

Continuando la visita nelle case nel quartiere Terreiro abbiamo iniziato (e ora sospeso per la pioggia) nella Zona 6. Mi sono trovato davanti a una serie di case, tutte in lamiera, con il tetto uguale (non era una regola paesaggistica ho scoperto poi), in un terreno lottizzato e numerato.

Questa Zona 6 si trova a 4 chilometri dalla chiesa, al di là della strada asfaltata (sta succedendo un miracolo perché stanno sistemando le buche) e si inoltra per un paio di chilometri.

L’origine di questa zona del quartiere ha una sua storia. Il terreno dalla strada fino alla costa del mare sono stati acquistati da una impresa di un paese del golfo arabo per installare industrie, una cittadina che qui chiamano “centralidade” (sorge dal nulla e può ospitare anche 5-6000 persone).

Alle persone che stavano su quel terreno con le loro case in lamiera è stato offerto un lotto di 20 metri su 20 e la lamiera nuova per il tetto (ecco perché tutta uguale) e lamiere usate per le pareti.

Così è sorta questa zona 6. In quel posto ci sono cristiani che stanno cercando di creare una comunità ma non hanno ancora un posto di preghiera.

Così, un cristiano che ha avuto due lotti ci presta il terreno per costruire, con uno stile architettonico conforme al quartiere, una cappella in lamiera. Speriamo di non essere multati perché le lamiere che abbiamo comprato per il tetto sono grigie e le altre rosse. Ma non credo che i vicini denunceranno l’abuso edilizio!

Il luogo dove si costruirà la cappella

Così mentre leggevo le notizie dell’inaugurazione della cattedrale di Notre Dame a Parigi, con tanti capi di stato, pensavo a quando potremo celebrare la prima messa in questa basilica della zona 6 (con le piogge è impossibile arrivarci) e chi invitare.

Forse non avremo capi di stato, ma pochi pastori… anche perché non ci sono ancora le sedie e non è possibile chiedere a un capo di stato di portarsi la sedia da casa, come qui invece fanno in questi casi.

Così arriviamo al Natale con la gioia di altre persone che potranno incontrare Gesù incontrandosi, anzi lasciandosi invitare da Lui a essere fratelli.

Buon Natale a tutti. Qui Gesù non viene al freddo e al gelo, non viene a mezzanotte (è meglio stare in casa a quell’ora) ma viene, e questo è quello che conta.

E in compagnia di questo bambino che ci chiede di aiutarlo a crescere Buon Anno 2025.

P.S.

Per la semina del mais si usano i… piedi, con il calcagno si fa un buco nella terra, si mettono tre grani di mais, così si è certi che almeno uno germini, e poi con il piede si copre di terra.

Padre Martino Bonazzetti

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