Istituita dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2007, questa giornata vuole richiamare a tutti, cittadini e governi, il ruolo della giustizia sociale per la costruzione di una coesistenza mondiale pacifica e prospera.

Si applicano i principi della giustizia sociale, quando nella società si promuove la parità dei sessi, si difendono i diritti dei popoli indigeni e dei migranti.

Si rafforza la giustizia sociale quando nella legislazione di un paese si rimuovono quelle barriere che dividono i cittadini e i popoli, e che sono provocate dalle discriminazioni basate sul genere, l’ètà, la razza, l’etnia, la religione la cultura, la disabilità.

Per le Nazioni Unite, il perseguimento della giustizia sociale per tutti gli uomini e le donne del mondo è al cuore della sua missione, e attraverso di essa l’Onu potrà raggiungere il suo obiettivo primario, che è la promozione dello sviluppo e della dignità umana.

Recentemente un organo dell’Onu, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), ha reso pubblica la “Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Equa”.

Questa dichiarazione raccomanda che vengano garantiti per tutti gli uomini e le donne del mondo l’impiego, la protezione sociale, la concertazione sociale, i principi e i diritti fondamentali dei lavoratori.

Il tema della Giornata della Giustizia Sociale del 2019 è: “Se vuoi pace e sviluppo, lavora per la giustizia sociale”.

L’OIL stima che attualmente circa 2 miliardi di persone vivono in situazioni sociali degradate a causa di conflitti, e di questi più di 400 milioni sono adolescenti e giovani tra i 15 e i 29 anni.

La creazione di posti di lavoro, il miglioramento della qualità del lavoro, un più facile accesso al mondo lavoro, tutto questo non potrà che aumentare il reddito e contribuire a rendere più equa e coesa la società, e servirà a prevenire conflitti sociali e politici, e a sanare molte situazioni di divisione e incomprensione tra classi sociali.