Il 22 settembre del calendario gregoriano si festeggia san Maurizio. Sebbene le fonti storiche siano ancora nebulose, si ritiene che san Maurizio fosse un africano, nato in Egitto. Questa “africanità” emerge in particolare guardando diverse opere d’arte legate al cosiddetto “Rinascimento tedesco”.

Il rifiuto di uccidere dei cristiani

Per tracciare la storia di san Maurizio occorre tornare indietro al III secolo d.C. Egli era a capo di una legione egizio-romana di oltre seimila uomini reclutati a Tebe (l’attuale Luxor) per combattere in Europa. La legione giunse nella regione a nord delle Alpi, nell’attuale Svizzera. Qui, il capo, che conosciamo soltanto come san Maurizio, ma il cui nome reale non è noto, ricevette l’ordine di uccidere, in un piccolo paese svizzero all’epoca chiamato Agaunum, tutti coloro che si erano convertiti al cristianesimo. Ma rifiutandosi di compiere il massacro, egli venne ucciso insieme a tutti gli uomini della sua legione in una città svizzera che ora porta il suo nome, ovvero Saint Maurice-en-Valais. Il suo martirio e il suo atto di fede lo resero ben presto popolare. San Maurizio divenne patrono dei tintori e dei cavalieri. In molti quadri legati al Rinascimento tedesco lo vediamo ritratto come un elegante cavallerizzo.

San Maurizio nell’arte

Basti considerare il quadro di Lucas Cranach detto il Vecchio (1472-1553), dal titolo evocativo di “San Maurizio”, conservato al Metropolitan Museum di New York. Un altro artista che lo ha ritratto fu Hans Baldung detto Grien (c.1484-1545) nel trittico “Altare dei Re Magi” conservato alla Gemäldegalerie di Berlino. Opera in cui viene rappresentata anche un’altra figura africana importante per la cristianità, Baldassarre del quale abbiamo parlato nell’articolo “Il re mago nero raffigurato nell’arte“.

Un’altra opera pregevole in cui si sottolinea il ruolo autorevole di san Maurizio è “Incontro dei santi Erasmo e Maurizio”, conservata nell’Alte Pinakothek di Monaco, e realizzata da Mathis Gothart Nithart, noto come Matthias Grünewald. In questo dipinto (a olio su pannello in legno) il santo martire africano è ritratto con un’armatura e attorno al capo è ben visibile una lucente aureola dorata, a testimoniare la sua santità. È interessante poi notare come san Maurizio si rivolga da pari a sant’Erasmo, a sottolineare come non ci fossero profonde differenze sociali tra l’alto prelato tedesco e il santo nero venuto dall’Africa.

A cura di Silvia C. Turrin