Digital CameraCarissimi fratelli e sorelle cristiani del Niger, vi scrivo con il cuore pieno di tristezza.

Vi scrivo perchè leggiate tutta la mia amarezza e per farvi partecipi della mia compassione dopo i drammatici avvenimenti a cui abbiamo assistito. Mi sento male, veramente male di fronte all’estensione del vostro dolore e che faccio anche mio. Mi sento male, veramente male, vedendo i vostri luoghi di culto derubati e saccheggiati, le vostre case, che tante volte mi hanno aperto le porte, bruciate, le vostre scuole, dove anch’io ho avuto il mio insegnamento e che hanno formato anche i miei figli fino a ieri, oggi completamente distrutte…
Difficilmente arrivo a trovare delle ragioni per spiegare loro ciò che è successo alla loro scuola e alle case dei loro amici cristiani. Non so con che parole spiegare loro questo dramma perché prima non l’ho mai vissuto. Sì, fratello mio, sì, sorella mia, soffro molto per questa situazione!
Nei momenti difficili di sofferenza e di lutto, vorrei dirvi che siamo milioni di mussulmani del Niger ad esservi vicini con tutto il cuore! Vorrei dirvi che le vostre lacrime sono l’inchiostro per scrivere le comuni sofferenze dopo questi atti inediti nella deliziosa storia dei nostro rapporti fraterni.
Nell’attaccarvi nelle vostri dimore più intime, questi fratelli perduti vogliono scalzare, nel nome di chi non so possa vere degli interessi, il primo fondamento della religione del profeta amatissimo, Maometto, che è l’amore.

Sappiate, fratelli e sorelle cristiani, che queste persone che si sono nutrite dalle mammelle dell’intolleranza, non potranno mai distruggere la cittadella dei nostri rapporti! Non potranno mai cancellare tutti i decenni di coesistenza pacifica e fraterna.

Le nostre gioie e le nostre pene saranno sempre le vostre e in modo reciproco. Questi manifestanti che vogliono oggi cancellare questa bella pagina di storia tra di noi, “non vedono con i loro occhi e non sentonoDigital Camera con le loro orecchie”. Sono ignoranti della storia del cristianesimo e dell’islam. E voi lo sapete tutti, l’ignoranza della religione è una delle cose peggiori che possa esistere in un credente. Come dice l’imam El-Ghazali: “Adorare Allah con ignoranza è la cosa più pericolosa per un musulmano”. Questi fratelli perduti ignorano che l’islam condanna la violenza. Ai credenti è comandato questo: “Non svuotare più le vostre dispute nel sangue come al tempo in cui eravate nell’ignoranza”.

Il corano, il libro sacro della mia confessione, precisa questo, quando si tratta di proselitismo e di conversioni.: “Non deve esserci costrizione nella religione” .
Questa condotta pacifica nei riguardi del non mussulmano è prescritta molte volte nel libro del corano: “Richiama al sentiero del tuo signore attraverso la saggezza e la buona esortazione. Discuti con loro con la maniera migliore ….”.
Questo divieto nell’usare la costrizione è richiamato parecchie volte nel corano e anche dal profeta Maometto stesso: “Se il tuo signore avesse voluto, tutti quelli che sono sulla terra nella loro totalità avrebbero creduto. Puoi tu, dunque, costringere gli uomini a diventare credenti quando non è possibile a un’anima di credere se non con il permesso di Allah….?”.

Ecco perchè, cari fratelli e sorelle cristiani del Niger, anche se so che è molto difficile di dimenticare ciò che è successo, vi chiedo di perdonare a questi fratelli perduti. Sì, ve lo chiedo nel fervore della fede di congiungere le vostre mani come sempre e di pregare per la pace nel nostro caro paese, il Niger, e nel mondo intero.

Ibrahim Manzo DIALLO