Alla fine del ‘700, il pittore spagnolo Francisco Goya intitolava un suo dipinto: “Il sonno della ragione genera mostri”. Potremmo aggiungere: La Storia non raccontata genera mostri, quando la Storia è raccontata da un solo punto di vista, di solito quello occidentale.

Due recenti mostre d’arte africana lo spiegano molto bene. A Napoli si è conclusa Nel nome di Dio Omnipotente. Pratiche di scrittura talismanica dal Nord della Nigeria, mostra curata da Andrea Brigaglia e Gigi Pezzoli in collaborazione con il Centro Studi Archeologia Africana di Milano. Il titolo della mostra, forte ed enigmatico, è l’esito di un progetto che viene da lontano, dalle ricerche di etno-storia che il Centro svolge da anni in Africa.

Tavoletta talismanica del Nord della Nigeria

La conoscenza delle tradizioni e delle pratiche religiose delle popolazioni Hausa del Nord della Nigeria è molto limitata in Italia, caratterizzata da stereotipi provenienti da un immaginario sovente negativo. Dalla Storia non raccontata, appunto.

La seconda mostra, curata da Lisa Anderson e da Maro Itoje, è allestita a Londra. Il suo titolo: A History Untold, la storia non raccontata. Sei giovani artisti della diaspora africana in Europa, di diversa provenienza, hanno realizzato le loro opere con lo scopo comune di colmare i vuoti/omissioni sulla Storia Africana raccontata dall’Occidente.

Durante il periodo coloniale e postcoloniale, infatti, sono state volontariamente cancellate narrazioni che potessero mettere il passato africano in primo piano rispetto a quello occidentale. Pensiamo, per esempio, a come veniva raccontata nei testi scolastici la Civiltà Egizia, un pezzo di storia che in fondo non apparteneva al continente africano.

Djakou Kassi Nathalie, The mathematician

Le opere d’arte esposte a Londra sottolineano l’apporto dell’Africa al nascere e allo svilupparsi della società umana, dalla matematica al jazz. L’opera di Djakou Kassi Nathalie evidenzia il contributo dell’Africa alla matematica, attraverso la rivisitazione dell’osso di Ishango, uno dei più antichi manufatti con incisioni numeriche ritrovato in epoca paleolitica. E molto altro ancora. La Storia raccontata.

È uscito da poco in Italia, Afropei, viaggio nel cuore dell’Europa nera, di Johny Pitts (La biblioteca di Ulisse, 2020). L’autore, anglo-afro-americano, ha girato nell’Europa multiculturale per “cercare la ‘nerezza’ nelle città africane d’Europa”, per trovare la ‘nerezza’ nascosta, lasciata ai margini, invisibile, ignorata, ma fondamentale all’economia, alla cultura e alla società globale.

 Maria Ludovica Piombino