Alfred Ki-Zerbo, ex schiavo e catechista, ha dato un grande contribuito all’evangelizzazione dell’Alto Volta, oggi Burkina Faso. Morì a 105 anni nel 1980 ed è considerato il “primo cristiano dell’Alto Volta”.
È nato nel 1875 nella regione Samo. All’età di 17 anni, mentre lavorava con suo fratello nel campo di uno dei suoi zii, fu catturato, lui e il fratello, dai mercanti di schiavi. Venduti separatamente, non si sono mai più incontrati.
Ma il giovane Diban Ki-Zerbo non si rassegna al suo destino di schiavo. Cerca di scappare.
Dopo due tentativi falliti, il terzo riesce. Questo accadeva nel 1899.
Diban disse che fu sostenuto nella sua fuga da “una giovane ragazza piena di luce”, che identificò con la Vergine Maria. Da allora, ebbe una fortissima devozione mariana, non lasciando mai il suo rosario.
P. Augustin Hacquard, missionario dei Padri Bianchi, parroco a Ségou (oggi Mali), lo accolse e lo battezzò nel 1901 con il nome di Alfred Simon. Più tardi, divenne catechista e partecipò all’evangelizzazione dell’attuale Burkina Faso.
Nel 1975, il cardinale Zoungrana, primo arcivescovo autoctono di Ouagadougou e primo cardinale burkinabé, portò in pellegrinaggio a Roma Ki-Zerbo, che festeggiava il suo 100° compleanno
Ricevuto in udienza, Papa Paolo VI, per rispetto sia della grande età del vecchio che della sua opera evangelizzatrice, e al di là del cerimoniale, gli concesse di sedersi al suo posto sul trono pontificio.
Nel 1980, all’età di 105 anni, il vecchio catechista fu ricoverato in ospedale. Giovanni Paolo II, allora in visita pastorale in Africa, gli inviò la sua benedizione.
Dal suo letto d’ospedale, l’uomo conosciuto come “il primo cristiano burkinabé” ascoltò alla radio la messa celebrata a Ouagadougou il 10 maggio 1980 dal Papa. Secondo alcuni testimoni, è morto quando il Papa stava dando la benedizione finale.
La Chiesa del Burkina Faso ha introdotto la causa della sua beatificazione.
Una pagina di facebook accompagna questo processo.
Una pagina in francese del sito del consolato burkinabé in Spagna riporta un’intervista al Postulatore della causa, che illustra i passi e le difficoltà incontrate.
Le edizioni Cerf, di Parigi, gli hanno dedicato un libro.