Il legame di Papa Francesco con l’Africa è molto forte. Basti pensare ai numerosi pellegrinaggi ecumenici da lui compiuti in vari Paesi del continente, come in Marocco, in Sud Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo  (viaggi dei quali abbiamo parlato sul nostro sito).

Papa Francesco accolto calorosamente durante il suo viaggio ecumenico in Sud Sudan nel 2023

Il Pontefice, durante i suoi viaggi in terra africana (e non solo), ha lanciato appelli a favore della riconciliazione, dell’unità, della Pace.

Anche i cattolici in Africa stanno pregando per Papa Francesco affinché guarisca presto dalla polmonite bilaterale che lo ha colpito. È dal 14 febbraio che il Santo Padre si trova in ospedale, presso il Gemelli di Roma.

In un periodo così complesso e caotico come quello che stiamo vivendo sul piano internazionale e geopolitico, l’aggravarsi della salute di Francesco ha scosso tante anime, credenti e non.

Il suo Pontificato ha ri-avvicinato alla Chiesa svariate persone ed è ammirato da coloro che hanno a cuore gli ultimi, gli emarginati, i poveri.

Come sottolinea, in un’interessante intervista a The Conversation, Stan Chu Ilo, prete cattolico e docente ricercatore in studi africani e cattolicesimo mondiale presso il Center for World Catholicism and Intercultural Theology della DePaul University di Chicago:

“Il messaggio centrale di Papa Francesco è quello della misericordia verso tutti, della fine delle guerre, della nostra comune umanità e della vicinanza di Dio a coloro che soffrono. La sofferenza nel mondo continua ad aumentare a causa dell’ingiustizia, dell’avidità, dell’egoismo e dell’orgoglio.

Francesco ha concentrato la Chiesa cattolica e il mondo intero su un’unica missione: aiutare i poveri, combattere le disuguaglianze globali, parlare a nome di chi non ha voce e richiamare l’attenzione del mondo su chi vive ai margini”.

In queste settimane  così difficili, sono i più poveri, i primi a pregare per Bergoglio, proprio perché a loro è particolarmente vicino il Pontefice.

“Dove c’è un vero senso di fraternità, lì si vive anche l’esperienza sincera dell’accoglienza. Dove invece c’è la paura dell’altro, il disprezzo della sua vita, allora nasce il rifiuto. L’accoglienza genera il senso di comunità; il rifiuto al contrario chiude nel proprio egoismo”. Papa Francesco

Tante le manifestazioni d’affetto e di vicinanza da tutto il mondo cattolico, anche in Africa.

Il 28 febbraio, è stato organizzato, su piattaforma virtuale, un incontro di preghiera per la guarigione del Santo Padre, per iniziativa del Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar (SECAM) in collaborazione con la Rete Panafricana di Teologia e Pastorale Cattolica (PACTPAN) e la Conferenza dei Superiori Maggiori d’Africa e Madagascar (COMSAM).

Anche nella martoriata Repubblica Democratica del Congo, nonostante il dramma del Nord Kivu, si è pregato per Francesco nel corso di una messa a Kinshasa.

La conferenza episcopale del Togo ha invece lanciato l’iniziativa del “triduo di messe” organizzato il 25, 26, 27 febbraio. Lo stesso in Sud Sudan, in particolare nella diocesi di Tomboura-Yambio, i fedeli si sono mobilitati per il Pontefice, su iniziativa del vescovo Eduardo Hiboro Kusala.

Domenica 2 marzo, in Sudafrica, il nuovo arcivescovo di Johannesburg, Stephen Brislin, nella cattedrale di Cristo Re, ha celebrato una messa, dedicata alla guarigione di Papa Francesco.

“Ci riuniamo oggi per pregare per Papa Francesco nella semplicità dei nostri cuori e con fiducia in Dio che è il Padre di tutti.

Gli affidiamo il nostro Papa e preghiamo affinché possa ricevere forza e coraggio nella sua sofferenza. Preghiamo affinché possa essere guarito e restituito alla piena salute”, ha detto l’Arcivescovo di Johannesburg.

Stephen Brislin, durante la cerimonia, ha inoltre ricordato ai fedeli l’importanza di continuare a praticare gli insegnamenti di Papa Francesco sulla compassione e l’attenzione verso i più indifesi.

Anche noi preghiamo per Papa Francesco.

La comunità SMA

a cura di Silvia C. Turrin