Annalisa Tognon, missionaria laica, originaria della Diocesi di Padova, ci scrive da Tambi, un villaggio della diocesi di Bondoukou nel nord est della Costa d’Avorio, dove opera da alcuni anni.

La Missione di Tambi avanza lentamente… e con Santa Pazienza! Grazie a Dio che “è al volante” (espressione di moda in questi tempi).

Questa Missione è cominciata molti anni fa, con le visite di p. Angelo Bianco verso la fine degli anni ’70. Il vecchio catechista Alfred, ora diabetico con una gamba e occhi in difficoltà, mi dice che ha conosciuto molti altri padri della SMA.

Oggi Tambi conta circa 7.000 abitanti. Tanti i giovani, moltissimi i bambini/e. Il Vescovo vorrebbe creare una Parrocchia: per questo mi ha inviato qui. Un sacerdote locale, p. Benjamin, viene ogni tanto a celebrare la S. Messa, per preparare i fedeli ai Sacramenti del Battesimo e della Cresima, per celebrare i funerali, per varie altre attività pastorali…

I matrimoni sono rari. Prevale ancora la cultura della poligamia. E rare sono le ragazze senza il bebè dietro la schiena. Moltissime invece sono senza marito e restano a carico della nonna, con i loro piccoli. Pochi sono i papà che si occupano della moglie e dei propri figli, che restano a carico della famiglia della mamma.

Le donne sono sempre occupate in molteplici servizi: ricerca dell’acqua, del legno per il fuoco, preparare da mangiare, lavare gli abiti… Evviva le donne!  Gli uomini svolgono il lavoro più duro nei campi. I giovani, nei mesi da febbraio a maggio, quando si raccolgono gli anacardi (semi oleosi commestibili), li trasportano nel vicino Ghana, dove si vendono a prezzi migliori che in Costa d’Avorio. Il governo non permette ufficialmente la fuoriuscita del prodotto, ma i gendarmi non mancano di chiudere un occhio, arrangiando le cose a loro favore. Altri giovani sono impiegati nella ricerca dell’oro.

Non è facile capire la cultura locale: la gente è molto attaccata alle tradizioni e poco aperta alle novità. Tanti ragazzi non frequentano la scuola: perché i posti non sono sufficienti o per mancanza di mezzi.

Anche qui soffriamo degli squilibri di Madre Natura: arrivano temporali improvvisi con venti e tuoni spaventosi che fanno saltare più volte la corrente e scoperchiano le case. Oppure capita un periodo di lunga siccità.

Abbiamo cercato di riparare il mulino per il burro di Karité, da tempo fermo per un guasto… Ma il tecnico o non c’è, o è ammalato, o è in viaggio, o sono le mamme che non vengono, o … insomma c’è sempre un motivo che impedisce di riprendere il lavoro.

La maggior parte della popolazione è analfabeta. Perciò abbiamo cominciato l’alfabetizzazione delle mamme, e per il momento, la media di presenze è di 13/14 donne. Per il momento sono solo 2 gli uomini iscritti.

Pensiamo di cominciare una piccola pre-scuola per i nostri bimbi/e. Però qui è difficile trovare un giovane diplomato, che abbia almeno la maturità e sia capace d’insegnare. Spesso ho la visita di molti bimbi/e che vengono a chiedere un po’ d’acqua da bere… e sono contenti d’imparare il segno della Croce e di salutare Gesù con piccole preghierine. Non mancano i giochi e i … capricci.

Ogni mattina alle 5.30 prego con i fedeli nella chiesa in costruzione; naturalmente, si fa tutto nella lingua locale, il Nafanan. L’edificio però non è terminato e non c’è ancora il tabernacolo.

Così poi io continuo la preghiera davanti al Santissimo che ho in casa, in una stanzetta, con il permesso del Vescovo. Mattino e sera vi porto tutti in preghiera: la Comunità di Tambi, i malati, prego per la pace nel mondo e anche per tutti voi.

Affido tutto e tutti alla Grande e Provvidente Misericordia Divina!!

Annalisa Tognon


Questa bella testimonianza di Annalisa Tognon è pubblicata anche sul n. 168 della rivista SMA di animazione missionaria Il Campo

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