Condividiamo con gioia questa lettera di Anselmo Fabiano, che gli amici della SMA già conoscono. Dopo anni passati nel seminario di Como, ha iniziato un cammino missionario alla SMA. Dal mese di settembre si trova in Benin per un anno di “spiritualità” e in occasione del Natale ha avuto modo di sperimentare carità e fratellanza presso la comunità delle Piccole Sorelle dei Poveri, alla periferia di Cotonou.

Ciao a tutti e buon anno!

O meglio kudo xwe yoyo (“buon anno” nella lingua locale Fon).

Innanzitutto, grazie di cuore per i vostri auguri di buona guarigione e per le vostre preghiere. Mi sono sentito veramente accompagnato e sostenuto in questo momento di difficoltà da tutti voi!

Ora la mia salute va molto meglio e nonostante il caldo insopportabile di questi giorni, mi sento di nuovo in piena forma per proseguire il mio cammino.

Ho avuto la Grazia e la Gioia di vivere un Natale davvero speciale. Infatti, per i miei problemi di salute, non sono potuto andare verso il Nord del Benin per prestare il mio servizio nei villaggi, ma ho condiviso inaspettatamente una bellissima esperienza di fraternità e carità.

Dal seminario di Calaví, mi sono trasferito per una decina di giorni presso la Comunità delle Piccole Sorelle dei Poveri, inizialmente per un periodo di riposo, che si è poi trasformato in un’ occasione preziosa di vita missionaria.

In questa comunità composta da 10  suore, 5 postulanti e una trentina di ospiti, ho sperimentato, prima personalmente il calore e la delicatezza della loro accoglienza, poi, pian piano, ne sono diventato parte attiva. La loro vita è interamente dedicata all’accoglienza, all’ospitalità e alla cura materiale e spirituale di persone anziane, povere e abbandonate. Sono stati dei giorni ricchi di Grazia e davvero speciali. Custodisco nel cuore con gratitudine i volti e le storie di queste persone che hanno segnato il mio primo Natale Africano.

Toccato dalla fragilità della malaria, ho celebrato questo Natale nella fragilità di queste persone che vivono nella loro quotidianità la fragilità di Gesù Bambino.

Nei loro sorrisi, nei loro sguardi e nelle loro storie ho gustato la presenza di Dio che si è fatto bambino per condividere in tutto la nostra umanità.

Nel volto di Ellen, anziana cinese la quale, dopo aver vissuto 30 anni in strada elemosinando, è stata trovata e accolta  dall’amore di Dio che si è fatto presente attraverso queste suore.

Negli occhi pieni di vita  di papà Joachim ogni volta che lo imboccavo o lo lavavo, ho incontrato la gratitudine e la serenità.

Nel sorriso di mama Justine che, abbandonata da tutta la sua famiglia, qui ha finalmente trovato un luogo dove sentirsi accolta e amata.

Nella gioia e nell’entusiasmo di mama Clementine da più di 40 in sedie a rotelle e completamente paralizzata che sprizza vita da tutti i pori.

Nel servizio attento e affettuoso delle suore, ho visto la radicalità del Vangelo e la gioia di essere discepoli di Gesù. Mi ha commosso la loro vita intessuta di preghiera e di servizio. Dalla mattina alle 5 fino a tarda sera, sempre impegnate nel vivere la carità verso questi anziani per amore di Dio. Una carità alimentata da un’abbondante e ricca vita di preghiera!

Ho visto una vita davvero essenziale, sempre nelle mani della provvidenza. Infatti tre volte alla settimana escono anche per le strade a chiedere l’elemosina e così sostenere la vita di questa grande comunità!

Mi sento grato e riconoscente per aver potuto condividere e conoscere questa vita di missione, di aver messo le mie mani in pasta per essere umile strumento di amore verso queste persone che il Signore ha posto sul mio cammino.

Dieci giorni che mi hanno veramente arricchito, relazioni che mi hanno segnato e volti che custodisco per sempre nel mio cuore.

Infine, rendo grazie a Dio che sa sempre scrivere dritto sulle righe storte. Avrei voluto partire verso il nord per vivere la mia missione e invece questa comunità a due passi dal seminario è diventata la mia missione. È proprio vero che per essere missionari non conta il posto, ma conta il cuore.

Un abbraccio grande grande a tutti, sempre uniti nella preghiera e nel ricordo. A presto!

Anselmo Fabiano

Leggi la testimonianza di Anselmo in Centrafrica, nella missione di Monasao