La compagnia petrolifera anglo-olandese Shell è stata sconfitta in tribunale da comunità indigene e pescatori, su un contenzioso ambientale. E poi Omicron che oramai non fa più paura
Il tribunale sudafricano di Makhanda ha accolto le denunce delle comunità indigene e dei pescatori della costa di Kei Mouth e Port St Johns contro le esplorazioni petrolifere di Shell, accordate dal Ministero. È un’area di grande valore naturalistico, dove molti vivono della pesca praticata in modo artigianale.
Già ingenti i danni ambientali provocati da gigante anglo-olandese, che ora dovrà risarcire le comunità e provvedere alla decontaminazione.
Le popolazioni indigene si considerano custodi ambientali del territorio, utilizzando “pratiche tramandate da generazioni”.
I loro diritti sono riconosciuti dalla costituzione sudafricana, e la licenza di esplorazione è stata revocata a Shell.
L’altra buona notizia: l’ondata di Omicron si sta esaurendo, i dati sulle morti e i tassi di ospedalizzazione sono rassicuranti, molto inferiori rispetto alle ondate precedenti.
La notizia sul sito del maggior quotidiano sudafricano Mail&Guardian