L’Arcipelago di Capo Verde viene annoverato tra i Paesi dell’Africa occidentale con un sistema democratico stabile. Le elezioni presidenziali tenutesi nell’ottobre del 2021 hanno visto la vittoria di José Maria Neves, già capo del governo dal 2001 al 2016. Dopo l’ufficialità dei risultati, Neves ha promesso di lavorare con imparzialità per creare unità nella nazione. Con 550mila abitanti, Capo Verde ha conosciuto negli ultimi anni una notevole crescita economica grazie al settore turistico e alle rimesse di tanti capoverdiani emigrati all’estero. Sino al 2020, il Pil per abitante era tra i più alti dell’Africa occidentale.

Pandemia e campagna vaccinale

Questo composito arcipelago, formato da dieci isole vulcaniche, ha subìto gli effetti negativi della pandemia. La crisi del turismo ha innescato una forte recessione. Tuttavia, nonostante le difficoltà economiche, la campagna vaccinale anti-Covid risulta tra le più efficienti dell’Africa. Alla fine del 2021, circa il 45% dei capoverdiani aveva completato il ciclo vaccinale. Solo altre sei nazioni africane – tra cui le Seychelles e le isole Mauritius – hanno raggiunto un buon tasso di vaccinazione. In Africa, anche per la difficoltà nell’ottenere i vaccini e nel distribuirli alla popolazione, la campagna vaccinale risulta molto lenta.

Il problema della crisi climatica

Oltre alla pandemia, altre preoccupazioni derivano dagli effetti dei cambiamenti climatici. Effetti che interessano tutta l’Africa e in particolare gli Stati insulari. Non è un caso che la Conferenza 2021 sul cambiamento climatico e lo sviluppo in Africa promossa dalle Nazioni Unite si sia svolta a Capo Verde. E proprio il Ministro dell’ambiente, Gilberto Silva, in quell’occasione tenne un discorso lungimirante. Silva ha infatti ricordato come l’Africa sia vulnerabile alle condizioni meteorologiche estreme, anche a causa della mancanza di tecnologie adatte per attenuare l’impatto della crisi climatica. Un problema che si lega strettamente all’inquinamento ambientale, tema molto sentito dalle nuove generazioni di Capo Verde, come testimoniamo vari progetti ecologisti.

Contrastare l’inquinamento marittimo

Le isole che compongono questo arcipelago, bagnato dalle acque dell’oceano Atlantico, sono vittime dell’inquinamento dei mari. Negli ultimi anni le correnti oceaniche trasportano sulle spiagge un’enorme quantità di reti da pesca costituite da fibre di plastica. Un problema che interessa numerose altre nazioni. A Capo Verde, si sta cercando di affrontare la questione adottando la filosofia del riciclo e del riuso. Grazie all’iniziativa di Helena Moscoso, è stata creata “Simili”, una marca di prodotti in tessuti riciclati e realizzati partendo proprio dalle reti da pesca. Helena è riuscita a coinvolgere una piccola comunità di pescatori che si occupano di raccogliere le reti di plastica portate dalle correnti sulle spiagge, mentre un gruppo tutto al femminile le trasforma in tessuti. Un’iniziativa che non solo fa bene all’ambiente, ma che crea anche lavoro, emancipando le donne e aiutando al contempo le comunità locali.

Silvia C. Turrin

Foto: Flickr CC IWRM AIO