Papa Francesco ha voluto dare un riconoscimento alla funzione dei catechisti. P. Walter ci spiega cosa fa il catechista nella Chiesa e nella società africane
In Africa mai avrei potuto svolgere il mio servizio missionario senza l’aiuto e il sostegno di tanti catechisti. Sono loro il punto di riferimento dei cristiani delle piccole comunità, dato che vivono a stretto contatto con loro e animano le celebrazioni domenicali quando il missionario non può farlo.
Ad esempio, in Angola, durante la lunga guerra civile i catechisti sono sempre rimasti al loro posto, anche quando preti e suore avevano dovuto abbandonare le missioni per ragioni di sicurezza. Hanno dato prova della loro fede, pur nel pericolo e nella persecuzione.
Non hanno mai interrotto l’opera dell’evangelizzazione, hanno continuato a dare formazione cristiana e assistenza ai fedeli, pur in condizioni precarie, in villaggi isolati della foresta, nei quartieri degli sfollati, o nei campi di rifugiati al di là delle frontiere angolane.
Ne ricordo uno di questi: Estêvão Tomais, nato due anni prima del 1961, anno di inizio della guerra di liberazione angolana. Era destinato a morire perché meticcio. Suo padre infatti era portoghese. Fu salvato dalla madre angolana, fuggita in foresta. Catechista per vocazione e responsabile delle comunità sparse nella grande parrocchia di Nambuangongo, è divenuto il fedele collaboratore dei missionari.
È ancora oggi formatore di nuovi leader di comunità, ai quali insegna la liturgia e il modo di spiegare la Bibbia. La Chiesa cattolica angolana deve molto ai catechisti, per l’incalcolabile contributo che hanno dato all’evangelizzazione lungo i quarant’anni che è durata la guerra.
L’impatto della parola di un catechista africano sui cristiani delle loro comunità è molto forte, maggiore certamente di quella di noi missionari europei. In quanto conoscitore della cultura e delle tradizioni locali, la sua parola è di stimolo e incoraggiamento a vivere la fede cristiana in quelle situazioni in cui il Vangelo entra un po’ in conflitto con certe pratiche e certe mentalità ancestrali. Essi sanno come fare la sintesi tra le tante cose buone che ci sono nella tradizione africana e la novità dell’annuncio di Gesù.
Qui nella missione di Foya, in Liberia, dove mi trovo ora, possiamo contare su di un catechista, inviatoci dalla diocesi, in servizio a tempo pieno della nostra parrocchia.
Prepara i catecumeni adulti al Battesimo. Esercita un ministero itinerante nei villaggi, per la catechesi e la liturgia in lingua locale, il kissi. Svolge anche un ruolo bellissimo: aiutare a riportare la pace nelle famiglie e nei villaggi dove sono nati dei conflitti.
P. Walter Maccalli ,
Foya, Liberia
La lettera di papa Fancesco, Antiquum Ministerium, che istituisce il ministero di catechista
Altre lettere di p. Walter Maccalli inviateci dalla sua missione