Un dentista offre il suo tempo di vacanza e la sua competenza professionale per curare i denti di persone che vivono in uno sperduto villaggio del Togo: una bella storia di solidarietà che ci racconta Guido

Ci informa p. Silvano Galli che gli ha scritto dal Togo il dott. Guido Conforti, dentista volontario di Reggio Emilia, che lavora con l’Associazione AVIAT.

Finalmente Guido Conforti ce l’ha fatta. Ci eravamo incontrati nel dicembre 2019 a Kolowaré. Era venuto per sistemare il nuovo studio dentistico che si stava allestendo nel Centro Sanitario.

Era passato poco prima anche Paolo Zarantonello dell’Associazione Aviat, che aveva portato il materiale fornito da questo gruppo. E ora bisognava renderlo efficiente e operativo, cioè farlo funzionare a Kolowaré, con tutti gli imprevisti. E Guido ci è riuscito.

E così abbiamo trascorso insieme l’ultimo giorno dell’anno con il “cenone” allestito dalla missione. Mi ricordo ancora il menù: tortellini in brodo vegetale, spiedini al forno, una coppetta di crema, e qualche fetta di papaya.

Avrebbe voluto andare anche nei villaggi. Ma non aveva il materiale necessario. E continuava a sognare. “Il prossimo anno ci organizzeremo e ci andremo”, continuava a ripetere.

Ci eravamo poi incontrati a casa sua, a Santa Maria di Novellara, con Gianfranco Mirri e Paolo Zarantonello, entrambi volontari dell’Aviat, per organizzare la spedizione. Solo che a causa del covid, nel 2020 non si è potuto fare nulla.

Ma Guido non demorde e si organizza per il 2021. L’Aviat aveva spedito un nuovo container con un gazebo e altro materiale per lo studio dentistico.

E questa volta ce l’ha fatta. Superando difficoltà di ogni tipo, è arrivato a Kolowaré, ed è riuscito anche ad andare a Eyon, un villaggio ad una ventina di km da Kolowaré, in mezzo alla savana, e con piste impossibili.

Ascoltiamo la sua testimonianza:

“Si è appena conclusa una delle più belle giornate che io abbia trascorso in africa!!

Sono distrutto ma felice!!

Partiti poco dopo le 7 (non ho mai iniziato così presto a lavorare) ci siamo inoltrati per almeno 20 Km nella brousse attraverso stradine (carraie) sempre più piccole e disseminate di grandi buche piene di acqua e fango, che avrebbero indotto chiunque “a tornare indietro”!

Ma non l’ho fatto, e sono stato premiato.

Ai lati del sentiero grandi termitai e piccoli gruppi di case; contadini che si recano al lavoro nei  campi e piccole moschee ad uso famigliare.

Poi, finalmente, la scuola sperduta fra i campi del villaggio di YOM. E, proprio di fronte, un gruppo di alberi racchiudeva uno spiazzo ombreggiato.

Proprio quello che cercavo per collocare il nostro campo di lavoro odontoiatrico!

In poco tempo, la tenda/gazebo era in piedi. Il capo villaggio e i ragazzi trasportano i banchi dalla scuola al nostro laboratorio mobile sotto gli alberi. Serviranno come sala d’attesa.

Non è semplice allestire un campo di lavoro da dentista efficiente. Servono tantissime cose. Ma ce l’abbiamo fatta

Ho fatto anche un bel discorso al capo del villaggio e alla gente, che arrivava numerosa, con tanto di traduzione in lingua locale !

E poi… via al lavoro!

Denti da estrarre, ma anche da curare presso il Centro Medico di Kolowaré. La gente non sembrava tanta all’inizio, ma poi non smetteva mai di arrivare.

Dieci minuti di pausa pranzo, perché avevo solo un pezzo di pane e una scatola di sardine  (che suor Lucienne, saggiamente, aveva messo nel sacco) da dividere con Kocou l’autista. Mi ero dimenticato il formaggio grana in camera, mannaggia.

Alla fine, sono stati oltre 30 i pazienti curati! Ora devo andare, Suor Lucienne chiama per la cena, e sono affamato. Mi manca molto la povera ma buona cucina italiana di padre SILVANO!”

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