Don Alfredo Costamagna, parroco A Mondovì (CN), appena ritornato dalla Costa d’Avorio, ci confida le sue impressioni.
Una sosta sicuramente corroborante, in terre difficili ma anche amate e portate nel cuore: così don Alfredo Costamagna, attuale parroco a Carassone di Mondovì (CN), ha vissuto una dozzina di giorni del mese di febbraio scorso in Costa d’Avorio, dove, come prete associato alla Società Missioni Africane ( SMA), aveva speso una bella porzione di anni giovanili del suo sacerdozio, esattamente dal febbraio ’75 all’agosto 87, rimanendone conquistato, coltivando amicizie durature, rinnovando i legami con i confratelli della SMA soprattutto.
In Costa d’Avorio ora è stato ospite del Seminario SMA ad Abidjan, la capitale, ove opera padre Eugenio Basso, originario di Frabosa Soprana (CN), ed ormai unico italiano della stessa SMA in terra ivoriana. In questo Seminario sono presenti 64 seminaristi di ben 13 nazionalità africane diverse.
Ci dice p. Alfredo: “La Costa d’Avorio è un Paese oggi in crescita. Tra mille difficoltà sta tentando di lasciarsi alle spalle le ferite profonde della guerra civile. Ho visto un incremento della partecipazione religiosa, con una forte intonazione mariana. Sono tornato per amicizia e condivisione con tante persone con cui ho fatto a suo tempo un significativo percorso pastorale, in particolare tanti preti, giovani e meno giovani.”
Don Alfredo Costamagna ha potuto visitare le comunità in cui fu presente da missionario a Grand-Lahou, a Sassandra, a Lakota. “Ho rivisto quello che allora era un seminarista, Alexis Touably, venuto in stage nella parrocchia di Lakota e poi ospitato periodicamente nel mio paese di Margarita, vicino a Cuneo per due anni quando era studente prete a Roma: ora è vescovo di Agboville e presidente della Conferenza episcopale della Costa d’Avorio”, confida don Alfredo Costamagna.”
La situazione socio-economica è in divenire. Ormai il Paese conta all’incirca 20 milioni di abitanti (il 35% è di religione cristiana, mentre il 40% è musulmano, il resto animista). La capitale Abidjan è ormai una metropoli gigantesca con 7 milioni di abitanti comprese le periferie.
La Chiesa vive una stagione anche incoraggiante, pur non priva di difficoltà. Numerosissimi i preti giovani. La stessa SMA è ormai in larga misura composta da missionari africani. “Ho respirato un po’ di questa giovinezza della Chiesa – conclude don Alfredo –, che può essere buona iniezione di fiducia per le sfide da affrontare che riguardano tutti, ecclesialmente parlando, ad ogni latitudine, qui nella nostra stanca Europa e là nell’Africa promettente e problematica”.
(Dal settimanale diocesano di Mondovì)