Il gruppo genovese del CUAMM, Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari, ha invitato a Genova, ieri sera 25/11, il suo direttore don Dante Carraro. L’incontro si è svolto nella sala diocesana Quadrivium.
Fondato a Padova nel 1950 dal dott. Francesco Canova e del vescovo Mons. Girolamo Bortignon, il CUAMM ha cominciato ad inviare i primi medici cooperanti nel 1954. Da allora oltre 2.000 operatori, tra medici, paramedici e tecnici, hanno prestato servizio specialmente nei paesi dell’Africa sub-Sahariana, rimanendo in media 3 anni.
A Genova il CUAMM vanta uno dei primi medici missionari, il dott. Marré, presente in sala, partito in Kenya nel 1963.
Ora a Genova il CUAMM è attivo nella facoltà di Medicina dell’Università, e organizza soggiorni in Africa per laureandi e specializzandi. Da alcuni anni il Governo italiano riconosce come valido per il curriculum di studio quel tempo di specializzazione passato in un ospedale africano, e attribuisce una borsa di studio.
In dialogo con il giornalista Rai Alberto Viazzi, don Dante ha iniziato la presentazione del suo libro “Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune” (Laterza 2021), partendo dall’appellativo che il CUAMM ha voluto darsi: “Medici con l’Africa”. E il papa lo aveva sottolineato incontrando il CUAMM a Roma: Medici ‘con’ l’Africa, e non solo ‘per’ l’Africa.
È questa la filosofia che da sempre ha guidato il CUAMM: lavorare insieme, collaborare con le strutture sanitarie del Paese, sviluppare le capacità locali, non fare solo assistenza, ma molta formazione del personale locale, affinché le strutture sanitarie locali diventino presto auto-sostenibili e autonome.
In effetti, una prova di questo metodo e filosofia di lavoro è il fatto che dopo decenni di impegno prioritario in Kenya, il CUAMM ha lasciato quel Paese, perché la sanità ora può camminare con le sue forze. Gli indicatori socio-sanitari sono notevolmente migliorati in questi decenni, e il Kenya è una prova che bisogna puntare sulla formazione e sul coinvolgimento e la responsabilizzazione sempre crescenti del personale locale.
I modelli di cooperazione vincenti, ha detto, non solo quelli che calano dall’alto mezzi, strutture e personale, ma quelli che partono dal basso, coinvolgendo la popolazione e le risorse locali.
Ora il CUAMM ha come priorità Paesi con un sistema sanitario disastrato, come il Sud-Sudan e la Sierra Leone.
Don Dante Carraro è prete diocesano di Padova, ma è anche medico chirurgo. Prima di entrare in Seminario si è laureato in medicina e specializzato in cardiochirurgia. Nel 1991 è stato ordinato sacerdote e inviato a fare un po’ di esperienza in parrocchia. Poi il vescovo lo ha destinato al CUAMM, e da allora fa la spola tra Italia e Africa, per visitare e coordinare i vari progetti, e incontrare i volontari.
L’incontro di ieri sera è stato organizzato in collaborazione con l’Ufficio della Pastorale Missionaria di Genova, in particolare il suo direttore, don Francesco Di Comite.
A cura di p. Marco Prada
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