INCONTRARSI: BELLEZZA E RESPONSABILITÀ

Carissimi,

l’ultimo numero della nostra piccola e semplice rivista ha voluto riportare alla luce una delle figure marcanti non solo della SMA, ma della Chiesa che è in Nigeria: P. Carlo Zappa.

Fare memoria di qualcuno non è mai soltanto rendere gloria e onore a chi nella sua vita si è distinto in un campo o per una qualità particolare, ma anche cercare di attingere dalla sua storia alimento e spinta per il nostro quotidiano andare.

Una delle prime cose che stupiscono studiando la figura di P. Zappa è l’impegno prodigato per imparare la lingua locale del popolo presso il quale si trovava. Coloro che viaggiano attraverso il mondo sanno che la lingua di una Paese non serve solo per comunicare, per farsi capire, ma anche per conoscere, per penetrare la cultura di un popolo: per capire ciò che è importante, ciò che è secondario, ciò su cui ci si può appoggiare per creare ponti e non muri.

Anche le testimonianze che legggiamo in questo numero della rivista ci ricordano che le persone per rimanere persone hanno bisogno di incontrare altre persone, hanno bisogno di incrociare gli sguardi, di sentire la voce, di stringersi la mano.

Quanti , quanti blocchi vengono rimossi quando si ha il coraggio di andare verso l’altro mettendo per un attimo in sordina i pregiudizi, decidendo di conoscere personalmente e non affidarsi alle chiacchere e alle pillole di cattiva saggezza che ogni giorno ci vengono propinate gratuitamente.

I mesi che ci stanno davanti saranno per molti l’occasione di un meritato riposo. È un momento propizio per incontrare amici, persone e realtà nuove, che ci permettono di acquisire nuove conoscenze e di allargare in tal modo gli ambiti della nostra conoscenza e le disposizioni del nostro cuore. Sarà forse anche l’occasione che ci viene offerta per spargere nella vita di chi incontriamo qualche seme di umanità che abbiamo ricevuto o coltivato con cura.

Ognuno di noi, infatti, ha la sua parte di responsabilità nella costruzione di un mondo più vero, più giusto…. più umano.

Come ci ricorda uno dei libri sacri degli Ebrei, il Talmud: “Dove non vi sono uomini, cerca tu di essere uomo”, dove non cè umanità, procura tu di portarla.

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Buone vacanze!

P. Renzo Mandirola – SMA