eSwatini, pochi saprebbero collocare su una carta geografica questo minuscolo stato africano. Fino a pochi anni fa si chiamava Swaziland (Paese del popolo Swazi): è incastonato nel grande Sudafrica e la sua capitale è Mbabane.
È l’unica monarchia assoluta del continente africano, ed ha una popolazione di poco più di un milione di abitanti, sparsi su un territorio grande come il Veneto.
Il suo re è Mswati III, che spesso finisce sui giornali quando una volta all’anno organizza la cerimonia tradizionale “Umhlanga” durante la quale fa passare in rassegna migliaia di giovani donne per scegliere la sua nuova moglie. Attualmente ne ha 11.
Ma eSwatini e il suo monarca sono sui giornali anche in queste settimane per le ripetute manifestazioni di protesta che scuotono la capitale e le altre città del Regno.
A scatenare le proteste era stata l’uccisione, lo scorso maggio, di uno studente di diritto, Thabani Nkomonye. Per l’assassinio è accusata la polizia.
Più montava la protesta, e più il re ha reagito con una dura repressione, che gli ha fatto perdere la stima della popolazione.
Il re ha risposto bloccando Internet, imponendo il coprifuoco e dispiegando l’esercito contro i manifestanti. Secondo attivisti e forze dell’opposizione gli scontri avrebbero provocato decine di morti e vari feriti.
Di fronte all’escalation, il vescovo di Manzini, unica diocesi cattolica del Paese, monsignor José Luis Ponce de León, ha lanciato un pressante appello alla calma e al dialogo. “Rispondere con il fuoco al fuoco servirà solo a ridurre questo Paese in cenere”, avverte il presule.
Il vescovo riconosce le ragioni delle proteste, ma ribadisce che l’unica via per uscire dalla crisi è un “dialogo aperto” che coinvolga tutte le parti.
Con poco più di un milione di abitanti, l’eSwatini è uno Stato molto povero con un reddito annuo pro capite appena superiore ai tremila dollari e un’aspettativa di vita inferiore ai 49 anni. È anche il Paese che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo.
Negli ultimi anni è cresciuto il malcontento della popolazione, soprattutto tra i giovani che chiedono libertà politica, lavoro, e, soprattutto un primo ministro con poteri esecutivi, eletto democraticamente.
Ad esasperare gli animi anche la corruzione diffusa. Non di rado il monarca viene criticato per il suo stile di vita sfarzoso, mentre la popolazione vive in miseria.
Foto: pagina facebook di Swaziland News