È vivo, e lo prova un breve video fatto arrivare in Niger alla redazione del giornale on-line Air Info Agadez. Lo ha reso noto il giornalista Ibrahima Manzo Diallo, che è in possesso del video. Non si hanno informazioni sul gruppo di terroristi che glielo hanno mandato, né sul gruppo che detiene i due prigionieri. La notizia è stata pubblicata stamattina sul sito di Avvenire. La prima reazione di p. Antonio Porcellato, Superiore Generale della SMA. Un commento di p. Mauro Armanino

La notizia riportata dal sito di Avvenire, stamattina 6 aprile 2020 dal giornalista freelance Matteo Fraschini Koffi:

Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono vivi. A dimostrarlo un filmato di soli 24 secondi che sarebbe stato girato nel nord del Mali pochi giorni fa. Il gruppo jihadista che ha contattato indirettamente il nostro quotidiano non si è però identificato.

“Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo – inizia il breve audio ottenuto grazie a una fonte di Avvenire che preferisce mantenere l’anonimato –. Mi chiamo Nicola Chiacchio”.

Qui finisce la registrazione. Come ulteriore prova di vita, abbiamo richiesto un fermo-immagine del video: i due ostaggi sono seduti uno di fianco all’altro. Maccalli a sinistra con gli occhiali scuri, la sua abituale barba bianca e folta, e un vestito tradizionale. Chiacchio, anche lui vestito tradizionalmente e con la barba lunga.

Sono entrambi dimagriti. Maccalli, religioso della Società delle Missioni Africane (Sma), era stato sequestrato la sera del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale nigerina, Niamey. Da allora non si avevano più notizie sulla sua sorte. Chiacchio, di cui si sanno poche cose, è stato rapito alcuni anni fa, probabilmente in Mali, mentre viaggiava nella regione come turista.

P. Antonio Porcellato Superiore Generale della SMA ha dichiarato all’Agenzia missionaria di notizie Fides:

“La notizia ci riempie di gioia e di speranza. Tuttavia dobbiamo rimanere tutti molto cauti e attenti. E’ una informazione che va trattata con estrema delicatezza. In questo momento di emergenza sanitaria globale continuiamo a mantenere salda la nostra fede, continuiamo a pregare e ad aspettare, con l’auspicio che questa Santa Pasqua ci porti come dono immenso la liberazione di padre Maccalli”.

La data della conferma. Il commento alla notizia di p. Mauro Armanino

Conosco Ibrahim, il direttore della pubblicazione di AIR INFO, giornale virtuale di Agadez, che ha comunicato la notizia della copia del video ricevuto dal Mali, nel quale Pierluigi e Nicola Chiacchio  danno segni di vita. La voce dei due stanchi ostaggi conferma non casualmente la data. Era il 24 marzo scorso, data anniversario dell’uccisione del vescovo del Salvador Oscar Romero. Da una testimonianza all’altra, da un martirio all’altro.  Come sempre morte e vita si congiungono in un abbraccio inaspettato all’alba.

Scrivevo recentemente che la realtà è ostinata e non si lascia facilmente ingannare da chi vorrebbe metterla in una registro notariale. Il Coronavirus non è il tutto della realtà, neppure se ad esserne colpito è soprattutto l’Occidente e finora limitatamente l’Africa. Proprio in questa settimana santa così atipica, un’altra realtà si apre una feritoia nelle litanie di liste di nuovi infetti e di strategie di confinamento adattato ai nostri Paesi. Il coprifuoco in vigore a Niamey da qualche giorno non ha impedito alla notizia di passare.

La conferma che GiGi è in vita, cosa che qui non abbiamo mai dubitato, arriva come l’elemento che, in questo transito verso la Pasqua, fa toccare con mano limprevedibilità della speranza. Penso alla sua famiglia, provata da mesi di silenziosa e dolorosa attesa, alla sua diocesi fedele nel ricordo mensile di preghiera pubblica per la sua liberazione, alla comunità missionaria ferita dalla sua assenza e, soprattutto, alla sua gente, quella dalla quale Pierluigi è stato violentemente strappato.

Ci vorrà tempo, prima che la pietra che chiude la tomba della prigionia sia definitivamente fatta rotolare lontano. Anche da noi, lo crediamo, ci sarà una tomba vuota perché i due ostaggi, dopo un terribile tempo di trattative coi rapitori, siamo definitivamente risorti. Proprio quel giorno, allora, sarà Pasqua.

P. Mauro Armanino, Niamey, Settimana Santa 2020

Un aggiornamento di Rainews24

Il pm di Roma acquisisce il video: La Procura di Roma ha delegato i carabinieri del Ros ad acquisire il video in cui compaiono due ostaggi italiani: padre Pier Luigi Maccalli, sequestrato il 18 settembre 2018 nella parrocchia di Bomoanga, alla frontiera del Niger con il Burkina, e Nicola Chiacchio. I due si troverebbero in mano a rapinatori jihadisti. Sulla vicenda il pm Sergio Colaiocco ha avviato da tempo una indagine in cui si ipotizza il reato di sequestro con finalità di terrorismo.
La Farnesina segue il caso ma chiede il massimo riserbo: Fonti della Farnesina confermano che l’Unità di Crisi, in stretta collaborazione con la presidenza del Consiglio e l’autorità giudiziaria, segue con il massimo impegno fin dall’inizio i due casi tenendo regolari contatti con i rispettivi familiari. Come in tutte le situazioni analoghe e alla luce della delicatezza della vicenda – viene sottolineato – è necessario da parte degli organi istituzionali e richiesto a tutti gli organi di stampa il massimo, dovuto riserbo nell’interesse esclusivo dei connazionali.

Foto:  MATTEO-FRASCHINI-KOFFI, Pier-Luigi-Maccalli-e-Nicola-Chiacchio-in-Mali,-sequestrati

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