Padre Paul lo avevo incontrato a Kolowaré alcuni anni fa. Era passato a salutare con altri padri SMA. Mi aveva detto seriamente: “Dovresti scendere con me a Lomé, ho un posto per te in parrocchia che ti va proprio bene”. Ma non ho potuto andare ed ero rimasto a Kolowaré.
Nel dicembre del 2021 sono stato chiamato a Lomé. Per accompagnare i giovani aspiranti SMA. E qui ho incontrato di nuovo il padre. Ci aveva invitati ad Awepozo, la parrocchia dove abitava e che aveva costruito poco alla volta.
Ci aveva accolto nella nuova casa parrocchiale. Un incontro con stile, signorilità, fraternità, come sapeva organizzarli lui.
In questi giorni, il 12 marzo, ho incontrato padre Paul nella sua nuova missione. Era stato ad Avépozo diversi anni.
Una volta sistemata e organizzata la parrocchia, costruita la Casa Parrocchiale e le altre strutture, gli è stato chiesto di trasferirla al clero diocesano e di andare altrove, di andare nella parrocchia di Kovié e occuparsi del santuario mariano, in costruzione da anni e anni…
Siamo ad una trentina di km da Lomé, nella regione marittima, una delle cinque regioni del paese. La popolazione vive di agricoltura, coltivando manioca, ignami e soprattutto riso, che commercializzano nei mercati locali.
In questa zona c’è anche il nostro Ospedaletto SMA, ad Appesito, attivo da un paio d’anni.
Sono con padre Valery. Padre Paul ci accoglie nel suo “studio”: una piccola tettoia precaria, dove si ritrova ogni giorno per dirigere e sorvegliare i lavori.
Accanto a noi, sulla destra, a un centinaio di metri, una stele con una Madonna che sovrasta la piazza dove il padre ha sistemato dei banchi in cemento per accogliere i pellegrini.
Attualmente ce ne possono stare circa 350, tre per banco. Il padre ha appena iniziato, e continua ad ampliare gli spazi per accogliere sempre più pellegrini.
Poi ci invita a visitare i luoghi e il terreno del Santuario. Oltre 100 ettari ed è da anni che è aperto e attivo. Saliamo un centinaio di metri e arriviamo ad una grande piazza dove ci accoglie un piccolo “santuario”, cioè un edificio dove si celebra la Messa quando i pellegrini convergono. Ci sono diverse file di banchi in cemento e tutt’attorno tanti alberi. Quando nel passato i pellegrini arrivavano portavano un alberello da piantare. Ed eccoli ora diventati un bel bosco che offre la sua ombra.
Continuiamo la visita. Sempre in macchina percorriamo una pista in mezzo alla campagna dove alcune persone stanno lavorando. Il padre spiega: “È terreno del santuario, ma la gente ha dei campi e vengono a lavorarci, ce ne sono anche che subaffittano i terreni”.
Arriviamo dove sorgono un insieme di costruzioni: mura di una grande chiesa, una serie di bungalow, e un grande edificio previsto per 16 camere con servizi. Un Centro per accogliere pellegrini e gruppi, e sostare alcuni giorni. Tutto abbandonato.
Padre Paul racconta: “Era venuto padre Dieter Eduard Skwerse (della Società del Verbo Divino, chiamati Verbiti) e aveva iniziato i lavori: chiesa, bungalow, Casa del Pellegrino, poi gli è stato chiesto di smettere e di non portare a termine i lavori. E dal 2016 le costruzioni sono ferme, ma la gente continua a venire a pregare, e a compiere pellegrinaggi. Le costruzioni che restano sono ancora in buono stato anche se saccheggiate: porte, finestre, e altro materiale, sono stati rubati, ecco quello che rimane. Vorrei sistemare un bungalow, abitarvi e poi riprendere i lavori. Intanto ho assunto un guardiano per sorvegliare i luoghi. Rubano ancora: sedie, tubature, fili elettrici. Abbiamo fatto un pozzo artesiano per dar da bere ai pellegrini e dobbiamo sorvegliare il materiale sparso nel terreno”.
Torniamo al suo ufficio. Non possiamo non notare una signora in piedi davanti alla statua della Madonna. “Viene tutti i giorni – dice il padre – e si ferma a pregare davanti alla statua della Madonna”. Sono le 18. Il padre deve tornare in parrocchia, a poche centinaia di metri, per le confessioni pasquali. Ci precede con la sua auto. Padre Valery ed io lo seguiamo fino alla casa parrocchiale dove incontriamo il coadiutore, poi rientriamo.
P. Silvano Galli
Festa di San Giuseppe, Marzo 2024,
Lomé, Propedeutica SMA.