P. Rafael Casamayor, missionario SMA spagnolo, è responsabile della missione di Dosso, nel sud del Niger, al confine con il Benin. Nelle sue parole, la testimonianza di Gilles, che ha creato, a Niamey, il “Foyer totonn Gilles”, la Casa dello zio Gilles, dove accoglie una ventina di bambini di strada insieme alle loro famiglie.
Sono tantissimi gli episodi di violenze e minacce ai piccoli che vivono soli per le strade di Niamey. Lo sa bene p. Rafael Casamayor, sacerdote della Società per le Missioni Africane, che tempo fa aveva aiutato un ragazzo di nome Gilles a uscire da una situazione di precarietà. Gilles, proprio grazie a questo supporto, è riuscito a creare 15 anni fa il “Foyer totonn Gilles”, la Casa dello zio Gilles, a Niamey, luogo in cui accoglie una ventina di bambini di strada insieme alle loro famiglie. Gilles ha riferito a p. Rafael Casamayor questo episodio.
“Uno dei ragazzi che vivevano con noi da sette anni, e che ora insieme alla moglie ha avviato un laboratorio di sartoria, si è ritrovato improvvisamente di fronte sua madre e uno zio che reclamavano, rispettivamente, la sua legittima autorità familiare. Lo zio in questione lo aveva abbandonato per andarsene in Costa d’Avorio e sua madre per dedicarsi al prostituzione”.
Il ragazzo si chiama Mohamed. Prima di incontrare Gilles era musulmano e oggi è cattolico. Gilles ha spiegato a p. Rafael che: “Mohamed per anni ha cercato i suoi genitori, o qualcuno della sua famiglia, senza risultato. Con noi a Niamey nel tempo ha imparato il mestiere di sarto e ha sposato una donna cristiana. Poco tempo fa si ripresentano madre e zio a reclamare autorità familiare. Al mio rientro da Dosso sono stato chiamato dalla polizia perché lo zio di Mohamed aveva assunto una banda di banditi per uccidere la mamma del ragazzo. Fortunatamente la donna è rimasta solo gravemente ferita e in ospedale ha potuto riferire i fatti.”
Ismael è un altro ragazzo di strada.
Racconta Gilles che “Ismael era in fuga a causa dei maltrattamenti della matrigna, ma ogni tanto tornava a casa in cerca di cibo. Ismael è finito in ospedale, insieme ad un altro bambino di strada che aveva condiviso con lui un piatto che la matrigna gli aveva preparato per avvelenarlo. Ci sono volute due settimane per scoprire cosa fosse veramente accaduto fino a quando la polizia ha finalmente arrestato la matrigna che, pochi giorni fa, è stata condannata a 12 anni di carcere per duplice tentato omicidio. Ismael andrà a vivere a casa di un suo zio ad Agadez dove potrà imparare un mestiere”.
P. Rafael ricorda che Gilles ha trascorso alcuni giorni alla missione di Dosso, poiché “una coppia di sposi della comunità cristiana ha intenzione di accogliere in casa alcuni bambini di strada. L’ho invitato perché nessuno meglio di lui poteva consigliarli su un progetto che lo vede coinvolto da vent’anni. Abbiamo trascorso dei giorni indimenticabili in cui, oltre a raccontarci il lavoro che sta facendo con questi ragazzi in città, ci ha raccontato la sua esperienza di bambino di strada a Maradi e Niamey.”
Grazie alla testimonianza di Gilles e al lavoro di p. Rafael, la comunità missionaria di Dosso nutre fiducia e anche speranza. “Abbiamo imparato molto dai suoi racconti e spero che un giorno presto potremo iniziare un progetto simile a Dosso perché ci sono molti bambini che girano per la nostra città chiedendo l’elemosina e si rifugiano in angoli remoti cercando di rendersi invisibili sognando ad occhi aperti” ha auspicato il missionario SMA.
Notizia da Agenzia Fides
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