Nonostante l’abbandono forzato dei missionari, le comunità cristiane del Niger, prese di mira dai jihadisti, si mantengono vive grazie all’eroismo dei loro catechisti. Un gruppo di loro, riunitisi per condividere le loro storie, ha scritto questa lettera, affinché non si dimentichi la sofferenza di queste piccole comunità perseguitate.

Missione Niger p. Gigi SMA

Amici, la nostra prima notizia è questa: nonostante la situazione difficile a livello di sicurezza, i cristiani continuano a vivere della loro fede nelle nostre comunità. I nostri responsabili non ci hanno dimenticati e ci sostengono in ogni situazione difficile.

Siamo venuti per annunciarvi che abbiamo la gioia nei nostri cuori, malgrado qui da noi prevalga una situazione di insicurezza; abbiamo sempre la fede in Gesù Cristo.

Molti nostri familiari sono stati arrestati, uccisi o rapiti durante i nostri incontri di preghiera, ma Gesù ci dona parole che consolano.

Viviamo con la paura nella pancia, ma andiamo avanti insieme a Cristo che ci dona ogni giorno la sua parola consolatrice. Nonostante la situazione, la nostra fede sta crescendo, le nostre chiese sono piene ogni domenica per la preghiera.

Chiesa missione Niger

Qualunque sia la situazione che prevale, continuiamo a pregare sempre nelle nostre cappelle, come pure nelle famiglie, secondo le realtà di ogni luogo.

Continuiamo ad annunciare il Vangelo, con la fede che Gesù stesso ci ha lasciati, senza scoraggiarci, malgrado il clima di insicurezza che si vive ogni giorno.

Le beatitudini

Missione Niger preghiera

Abbiamo la gioia di ascoltare ogni giorno la parola di Dio, che ci dà consigli per affrontare la situazione nei nostri diversi luoghi.

Abbiamo la gioia di essere quei cristiani che Gesù stesso ha preparato ad essere pronti per ogni situazione che può capitare nel suo nome. Egli è con noi nel corso di tutta la nostra vita.

Tutti coloro che hanno lasciato i loro villaggi a causa dell’insicurezza affermano la loro gioia nell’essere stati cacciati senza motivo.

Beati tutti coloro che vivono in zone in cui la pace è totalmente assente e che non possono portare la buona novella ai poveri.

Beati tutti coloro che sono isolati a causa dell’insicurezza del loro territorio e non hanno più né cibo, né alcuna situazione accettabile.

Beati coloro il cui prete è stato rapito e che continuano a pregare.

Beati coloro che non hanno più mezzi di trasporto, né la rete telefonica per comunicare, ma che continuano ad annunciare la buona novella.

Se vi fanno soffrire per causa mia, siatene fieri, poiché le vostre ricompense saranno grandi in cielo.

 

I catechisti animatori delle Parrocchie di
Makalondi, Bomoanga, Kankani e Torodi,
che erano accompagnati dai missionari SMA