È questo l’allarme lanciato dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo nel mese di giugno 2019.
Un allarme motivato dal fatto che mancano le risorse economiche e gli investimenti per sostenere i giovani che abitano nelle zone agricole dell’Africa sub-sahariana. Se le varie nazioni non prenderanno provvedimenti, questi giovani saranno costretti a emigrare verso le città, verso l’Europa o verso altre aree dove poter trovare un lavoro.
Un numero di giovani destinato a crescere
Secondo i dati del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, il numero dei giovani dell’Africa sub-sahariana che abitano nelle zone rurali è destinato ad aumentare nei prossimi decenni. Si calcola che entro il 2050 il loro numero aumenterà del 70%. Ciò significa che saranno circa 174 milioni: oggi se ne contano 105 milioni. Un dato che va controcorrente rispetto al resto del mondo, dove le zone rurali sono oggetto di uno spopolamento delle famiglie o delle nuove generazioni che optano per una vita urbana.
Come evitare l’abbandono delle aree rurali
Per evitare che si formi “una generazione perduta” è necessario investire nel settore economico e agricolo, affermano i portavoce del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo. Ciò significa che occorre da un lato promuovere l’agricoltura modernizzandola, dall’altro è necessario sviluppare o creare un indotto formato dal settore della trasformazione alimentare, dei trasporti e dei mercati alimentari.
Progetti ad hoc per sostenere i giovani
Il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, proprio per evitare lo spopolamento delle aree rurali finanzia quei progetti innovativi di giovani imprenditori che vogliono creare una propria attività. Le idee vanno dalla distribuzione di alimenti bio tramite piattaforme web all’irrigazione sostenibile dei campi, passando per l’utilizzo dei droni per controllare la razionalizzazione e l’uso dell’acqua.
Un altro aspetto importante considerato dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo è il collegamento tra aree rurali e centri urbani. Questa interrelazione è fondamentale per permettere ai giovani di distribuire senza problemi nei mercati cittadini gli alimenti che coltivano.
Il fondo Agri-Business Capital
Il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, in sinergia con altri attori – tra cui la Commissione Europea, il Gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e l’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa (AGRA) – sostiene la creazione dell’Agri-Business Capital (ABC). Si tratta di un fondo volto a incentivare gli investimenti nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo.
“Il lancio del Fondo ABC è un passo fondamentale per sostenere i piccoli agricoltori, le loro organizzazioni e soprattutto le nuove generazioni aiutandole a realizzare le loro enormi potenzialità”, ha dichiarato Gilbert F. Houngbo, Presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo.
Cos’è il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo
Il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD- International Fund for Agricultural Development), istituito a Roma nel 1977, ha la duplice natura di Agenzia specializzata delle Nazioni Unite e di Istituzione Finanziaria Internazionale. Il suo obiettivo è di contrastare la povertà e la fame nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, attraverso programmi di sviluppo locale che l’IFAD realizza in stretta collaborazione con i governi dei Paesi beneficiari e con il coinvolgimento degli attori locali.
a cura di Silvia C. Turrin
Foto: Oxfam International Pan Africa Program; IFAD.
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