Lo dimostra la Focsiv, la Federazione Cristiana delle Ong per lo sviluppo, nel rapporto presentato in questi giorni a Roma “I Padroni della Terra”, giunto alla terza edizione.
Il fenomeno dell’accaparramento di terre coltivabili, in inglese Land-grabbing, da parte di grandi compagnie straniere porta fame, violenze, repressioni, sgomberi e perdita dei mezzi di sostentamento per i piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo.
Un nuovo colonialismo perpetrato in questi anni dai grandi colossi multinazionali con la complicità dei governi neoliberisti e di enti internazionali come l’Unione Europea, la Banca Mondiale e il Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del governo del Regno Unito.
In un anno così difficile per l’economia mondiale per le conseguenze dell’epidemia da covid-19, 8 milioni di ettari in più sono stati confiscati dai governi ai piccoli contadini e alle comunità rurale, per essere messi a disposizione delle multinazionali dell’agro-business. Un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
Il Land-grabbing provoca effetti disastrosi per la coesione sociale negli ambienti rurali. Esso contribuisce a creare nuovi poveri, ad esaurire le risorse naturali. Provoca espulsioni, migrazioni, minaccia al benessere delle generazioni future e minaccia all’identità culturale dei popoli indigeni che non hanno più accesso alle terre legate alla loro storia.
Per non parlare poi di inquinamento, perdita di fertilità dei suoli, produzione di scarti e veleni, immessi in grande quantità nei terreni accaparrati e sfruttati dalle multinazionali.
Gli investitori maggiori secondo la piattaforma Land Matrix, quest’anno, provengono principalmente da Cina, Stati Uniti, Canada e Regno Unito, Svizzera e Spagna. I “paesi obiettivo” risultano essere Perù, Federazione Russa, Repubblica Democratica del Congo e Ucraina, e gli investimenti maggiormente registrati passano dalle miniere alla produzione alimentare, dai biocarburanti alle concessioni forestali, fino a zootecnia intensiva e all’industria.
Vai al sito della Focsiv per leggere il Rapporto e restare aggiornato sul Land-grabbing
Foto: Voci Globali