Nelle tradizioni culturali di tanti popoli africani, il culto degli antenati riveste ancora una notevole importanza. Sebbene la forte modernizzazione e una sempre più diffusa visione globale e contemporanea della realtà abbia allontanato le nuove generazioni da antiche usanze, il ricordo dei propri avi rimane centrale in molte comunità.
Morte e vita
Un proverbio senegalese afferma: “La morte è il frutto della vita e la vita è il frutto della morte”. Visibile e invisibile non sono separati, ma convivono. È per questo che gli antenati non appaiono distanti, ma sono accanto ai vivi. Herbert Spencer fu tra i primi filosofi e intellettuali a evidenziare la centralità del culto degli antenati in molti rituali tradizionali. Ancora oggi, tramite danze e particolari cerimonie, gli avi vengono commemorati e omaggiati, affinché intercedano per i vivi e ascoltino, accogliendole, le loro richieste. Ricordare gli antenati significa anche mantenere l’ordine e l’armonia in una società.
Gli avi nelle rappresentazioni artistiche
In molte comunità dell’Africa sub-sahariana gli antenati sono rappresentati attraverso le maschere. Gli Hemba e i Bembe della Repubblica Democratica del Congo o ancora i Baoulé della Costa d’Avorio danno forma agli antenati tramite statue, feticci, maschere. “L’oggetto è il pensiero solidificato” affermò Claude Levi-Strauss. E questi oggetti, divenuti vere forme d’arte, rappresentano l’invisibile.
La comunità Punu, del Gabon, nel corso di particolari cerimonie utilizza bellissime maschere in legno per manifestare la presenza degli avi. Sempre in Gabon, i Fang hanno realizzato forme artistiche per raffigurare i volti degli antenati. In particolare, i Fang sono noti per il loro culto detto “byeri”, tramite cui gli avi vengono ritratti tramite sculture. Non a caso si parla di “eyema-byeri”, ovvero di “immagine dell’antenato”.
Alcune statue hanno poi la funzione di proteggere i reliquiari, in cui sono conservati parti o ricordi degli avi (come ossa o oggetti appartenuti al defunto).
I reliquiari
Molto importanti sono i reliquiari, formati da statue e resti degli antenati. Parti di questi reliquiari hanno un aspetto talmente suggestivo e particolare che sono state inserite in prestigiose collezioni d’arte di musei di fama internazionale. Per esempio, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia include proprio una splendida figura di reliquiario della comunità Kota del Gabon.
I reliquiari hanno una funzione importante nel culto degli antenati, poiché mantengono vivo il legame con quei defunti valorosi, come il fondatore del villaggio, o figure di guerrieri o altre personalità rilevanti per la comunità. I reliquiari sono spesso costituiti da più materiali, come il legno, l’ottone, il rame e fibre vegetali.
Importanti sono anche le figure cimiteriali, diffuse in particolare in Madagascar. Sull’isola malgascia si ritrova una ricca arte funeraria, espressione della centralità del legame tra i vivi e i morti.
(a cura di) Silvia C. Turrin
Foto: Masks of the World; La porte Dogon