P. Renzo Mandirola pubblica una nuova edizione del diario di missione di p. Francesco Borghero, che racconta gli anni trascorsi sulle coste dell’attuale Benin dal 1861 al 1864, e i viaggi da lui effettuati per conoscere la regione e reperire i luoghi più adatti per fondarvi nuove missioni.
Nel 1861 Francesco Borghero realizza infine il desiderio che lo preme fin dall’infazia: consacrarsi alle missioni estere. Dopo aver terminato gli studi secondari dai Gesuiti, passa al Seminario di Genova per la teologia. Ma sarà ordinato prete dai Benedettini di Subiaco, nel Lazio. In questo monastero, mentre dà lezioni come professore di retorica, a contatto con monaci di varie nazionalità ha la possibilità d’imparare le principali lingue europee: francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco.
La Biblioteca gli permette di acquisire le nozioni che pensa gli saranno utili in missione: l’astronomia, la nautica, la medicina, la chirurgia, senza dimenticare che dovrà anche essere – come lui stesso scrive – muratore, falegname, sarto, fabbro, e capace di inventare ciò che potrà essergli utile in un mondo del tutto nuovo e sconosciuto.
Divenuto missionario SMA, e nominato resposabile del Vicariato Apostolico del Dahomey appena eretto, parte all’inizio del 1861 per raggiungere il territorio affidatogli e che si estende sul fiume Volta al fiume Niger, cioè dal Ghana alla Nigeria attuali. Viaggiatore curioso e appassionato, cerca di raggiungere i luoghi che sembrano più adatti a diventare centri di irradiazione del Vangelo, senza dimenticare che deve cercare dei luoghi salubri, dove i suoi missionari possano curarsi e recuperare la salute. Questi viaggi lo porteranno dalla Sierra Leone all’isola di Fernando Po e in Camerun.
Molto attento al bene delle persone, si dedicherà immediatamente all’educazione dei bambini, alla cura degli ammalati, al rilascio degli schiavi e tutto ciò che la sua fede gli ispira.
La morte è spesso la compagna del suo ministero in Africa, portando via molti dei suoi missionari.
Quando, nel 1865, esausto, torna in Europa, è l’unico sopravvissuto della prima spedizione. La sua presenza nell’Africa occidentale non è stata lunga, ma certamente non è stata vana invano: dal Ghana alla Nigeria, i semi del Vangelo che ha seminato hanno portato frutti abbondanti.
Il Diario che ci lascia, racchiude e offre una vasta gamma di osservazioni sulla natura, i popoli e le persone incontrate. Si tratta indubbiamente di un documento importante per quelli che sulle Coste dell’Africa occidentale vogliono saperne di più sulle loro radici culturali e sulla storia dei loro paesi.
Journal de Francesco Borghero, Fondateur de la mission du Dahomey
Edition préparé par Renzo Mandirola, 2018, pagg. 457
ISBN-10: 1725002760 – ISBN-13: 978-1725002760
Prefazione di Théodoro Loko, Ambasciatore del Benin presso la Santa Sede dal 2010 al 2016
Introduzione di Roberta Grossi, Dottoranda in Storia della Chiesa all’Università Gregoriana di Roma
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