Arrivato dal Niger con qualche problema di salute, un anno fa mi è stato chiesto di occuparmi della Procura Provinciale SMA, che ha sede a Genova. Non è stato facile per me, a 70 anni e più, cambiare servizio missionario, tanto più che ho lasciato un paese, il Niger, in un momento di grande sofferenza a causa del terrorismo, a cui si è aggiunto il covid.
Così il mio ritorno in Italia poteva sembrare una fuga dai tanti problemi e situazioni impossibili da risolvere. Inoltre, mi sono reso conto che tante cose erano cambiate da quando, nel 2009, avevo lasciato questo servizio per andare nella missione di Makalondi, dalla quale i terroristi mi avevano fatto partire la stessa notte in cui p. Gigi Maccalli veniva rapito.
In questo primo anno al Servizio Missioni della SMA (o Procura, come è anche chiamato), mi son reso conto che il cartaceo sta tramontando a favore del digitale, ed il ringraziamento, compito del procuratore, deve passare anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.
L’emergenza covid ha limitato i contatti in presenza, perciò devo trovare nuovi canali per poter far conoscere gioie, progetti, ed avvenimenti della nostra missione in Africa e in Italia, e suscitare la generosità di amici e collaboratori, comunità e gruppi.
Ma tutto questo si scontra con la mia inesperienza. Vorrei fare di più e meglio questo lavoro che deve sostenere e pubblicizzare tutte le iniziative che fanno progredire la missione della Provincia italiana della SMA, per esempio la formazione dei nostri seminaristi africani e indiani, senza dimenticare la vita quotidiana di tanti confratelli che si trovano in zone di prima evangelizzazione e di grande povertà.
Spero di riuscire a non dimenticare né deludere nessun amico: benefattori, benefattrici che ci inviano i loro doni. Se si presenta l’occasione, è bello avere con loro un contatto telefonico oltre alla consueta lettera di ringraziamento, per poter facilitare la nostra amicizia attorno al tema della Missione.
Con un po’ di pazienza da parte vostra, spero di poter riuscire in questo nuovo servizio, facendo tesoro anche dei consigli e dell’esperienza di p. Luigi Alberti, che ha svolto questo compito fino a dicembre scorso, ed ora è parroco a Santa Maria di Castello.
So di non essere solo: vorrei dire il mio grazie alle signore Marta Farruggia e a Rosalba Carpentieri, che, ognuna con un incarico preciso, mi aiutano molto.
E grazie pure a tutti voi per la pazienza che avete nei miei riguardi e per la vostra preghiera in questo primo anno di servizio.
P. Vito Girotto