Per la quarta volta papa Francesco sarà in terra africana. Rimandato a causa della sua salute, finalmente il viaggio si concretizza: dal 31 gennaio al 5 febbraio il papa visiterà la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan.

Sono terre che il papa ha definito “comunità sofferenti”, a causa dei prolungati conflitti civili, che ancora oggi non sembrano vedere una soluzione.

Francesco arriverà a Kinshasa il 31 gennaio, accolto dal presidente Fexlix Tshisekedi. Subito dopo un importante incontro con la società civile e con il corpo diplomatico a cui Francesco rivolgerà il primo discorso. La società civile congolese, in cui la Chiesa cattolica ha un grande ruolo, è molto attiva nel processo di democratizzazione del Paese.

Il 1° febbraio il papa presiederà la Messa secondo un rito congolese inculturato, che il Vaticano ha approvato per tutte le diocesi del Congo. Importantissimo anche l’appuntamento dei pomeriggio, con le vittime delle violenza nell’Est del Paese. Il papa, nel programma iniziale, doveva fare tappa a Goma, nella Provincia del Nord Kivu, la più martoriata per la presenza di centinaia di milizie armate che si disputano le risorse minerarie e sono responsabili di abusi dei diritti umani verso la popolazione civile. In questo incontro sono previste diverse testimonianze, un discorso del Papa e un impegno di perdono da parte delle vittime.

Il 3 febbraio mattino il papa viaggerà verso il Sud Sudan. È il più giovane dei Paesi africani, giunto all’indipendenza nel 2011 dopo una guerra durata trent’anni con il Sudan a cui apparteneva. Purtroppo l’indipendenza ha coinciso con la ripresa della guerra, questa volta interna, tra le principali etnie del Paese, i Dinka e i Nuer.

Il papa non sarà solo, ma accompagnato dall’arcivescovo anglicano di Canterbury e il moderatore della Chiesa di Scozia. Un segno ai governanti e alla popolazione che l’unità è possibile e che in nome della propria fede cristiana (cui aderisce la maggioranza dei sud-sudanesi) bisogna fare ogni sforzo possibile per ritrovare la pace e la concordia.

Il 4 febbraio il papa presiederà l’incontro con i religiosi nella Cattedrale, poi con gli sfollati interni, attualmente più di 3 milioni. Daranno la loro testimonianza i rappresentanti di diversi campi di sfollati. Nel mausoleo John Garang, seguirà la celebrazione ecumenica.

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